Sulla 398: chi, che cosa, dove, come e quando
PIOMBINO 30 settembre 2016 — Il 17 febbraio 2016 il Comune di Piombino e l’Autorità portuale hanno “convenuto” sulla proposta di Aferpi e Piombino Logistics di assetto viario nel tratto Gagno-Porto contenuta nel Masterplan. «…L’ipotesi, si dice nel documento firmato dai rappresentanti di Aferpi, Comune di Piombino e Autorità portuale, ….di assetto infrastrutturale viario nel tratto Gagno Porto è quella indicata nell’elaborato planimetrico allegato alla presente…che prevede il tracciato perimetrale all’area di “città futura” nel tratto terminale prima dell’innesto in via Pisa. Tale ipotesi si configura come soluzione di prima fase in quanto più facilmente realizzabile anche in funzione delle previste dismissioni e demolizioni degli impianti siderurgici; la soluzione a regime del collegamento viario vede l’ultimo tratto prima dell’innesto su via Pisa in continuità con il tratto precedente. Questa soluzione risponde all’obiettivo di separare le aree prettamente industriali da quelle da riconvertire a funzioni di tipo “urbano” da integrare con l’area di “città futura” nonché ad un più efficace collegamento viabilistico. Si condivide pertanto di predisporre il progetto della strada con due fasi di realizzazione: prima fase e fase a regime...».
Per inciso ricordiamo che i tempi delle demolizioni degli impianti sono così illustrati negli stessi documenti Aferpi:
- demolizione area altoforno entro dicembre 2020,
- dismissione e demolizione vecchio treno rotaie tra settembre 2020 e ottobre 2022,
- demolizione area vecchia acciaieria e cokeria tra novembre 2017 e agosto 2020.
La planimetria richiamata è quella sottostante dove si può vedere il tracciato definitivo della SS 398 fino al porto di Piombino tratteggiato in rosso (quello che nel documento si definisce come soluzione definitiva) e il percorso terminale preliminare tratteggiato in blu (quello che nel documento si definisce come soluzione di prima fase):
Sono soluzioni, lo abbiamo già scritto, che non permettono di separare i traffici urbani da quelli portuali; che riproducono condizioni di disagio per gli abitanti del Cotone/Poggetto, dei quartieri di via della Resistenza, via Cavallotti e via Pisa e che non separano i traffici merci da quelli passeggeri sulle banchine del porto.
Nel corso delle discussioni pubbliche che il Comune di Piombino ha organizzato prima di adottare in consiglio comunale la variante urbanistica per l’attuazione del piano industriale Aferpi sono state sostenute dai rappresentanti dello stesso Comune e dell’ Autorità portuale alcune tesi su cui vale la pena di riflettere.
Sia il presidente dell’ Autorità portuale che l’assessore all’ambiente del Comune hanno sostenuto che «…La nuova 398 sarà sottoposta a Via e questo implicherà una valutazione complessiva dell’intervento e delle sue ripercussioni…» e che «…il tracciato sarà sottoposto alla valutazione di impatto ambientale…». Che il progetto della strada sarà sottoposto alla valutazione di impatto ambientale è vero, anche se di questi tempi non si può dare niente per scontato, ma il punto è che la pianificazione urbanistica viene prima. La strada in questione è opera che o si integra col territorio e le sue destinazioni o no, che risolve i problemi di traffico che è chiamata risolvere o no (ad esempio la divisione del traffico commerciale da quello turistico), ma questo viene prima della valutazione di impatto ambientale. È già prima una scelta urbanistica e questa è la scelta che oggi devono fare soprattutto Comune e Regione.
Ma forse è proprio ciò che non si vuol fare in sede di variante aspettando che l’ANAS consegni il progetto esecutivo e che su di esso la valutazione di impatto ambientale colmi la mancanza e travalichi ogni previsione urbanistica comunale.
L’assessore all’urbanistica ha sostenuto che «…la Variante riguarda il riassetto produttivo della città, non la 398…». Sì, certamente se le proposte Aferpi hanno la priorità su tutto allora il tracciato della strada è ad esse subordinato se invece la priorità sono le decisioni di pianificazione del Comune allora Aferpi può modificare le sue proposte. La strada, chiamata a risolvere i problemi complessi della funzionalità dei traffici e delle condizioni di vita dei cittadini, in questo caso può avere una posizione diversa tanto più che oggi i vincoli dati dagli impianti industriali funzionanti non ci sono più. Ad esempio riproponendo la tesi per la quale il tracciato che meglio risolve la separazione dei flussi per il porto da quelli per la città presuppone, lo abbiamo già scritto, l’arrivo diretto della 398 fino allo rotonda di Piazza Salvatore Allende (in prossimità della stazione marittima e degli imbarchi per i passeggeri) attraversando le aree ex industriali in aderenza al tracciato ferroviario.
La terza tesi giustifica la strada come filtro tra zona residenziale e industriale, dato che «…se non ci fosse la strada, ci sarebbe direttamente un’area industriale a ridosso dell’abitato…». Tesi molto dubbia alla quale si può rispondere semplicemente con una domanda: «E se invece ci fosse una zona verde? L”abitato sarebbe più o meno difeso dall’impatto con l’industria?».
Vedremo le previsioni finali del Comune in sede di adozione della variante.
Condivido! Il promontorio di Piombino ha dei valori che debbono essere salvaguardati: non può essere destinato a “ruotare” intorno alla siderurgia; essa andrebbe estromessa; se non si può comunque rispetti il Luogo! Dobbiamo modificare i nostri “concetti”: la Terra finirà! Facciamo che non sia “domani”…