Sulla crisi della Sme attiveremo il tavolo di crisi

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 22 mar­zo 2017 — Un impeg­no a con­vo­care al più presto il tavo­lo regionale di crisi pre­siedu­to da Gian­fran­co Simonci­ni per affrontare la ques­tione del­la Sme, for­mal­iz­zare i pas­sag­gi e richia­mare l’azien­da a un per­cor­so di con­di­vi­sione per affrontare ques­ta situ­azione di crisi.
Queste le azioni imme­di­ate pre­viste da parte del vicesin­da­co Ste­fano Fer­ri­ni che, insieme alla giun­ta comu­nale, ha rice­vu­to ques­ta mat­ti­na nel­la sala con­sil­iare i rap­p­re­sen­tan­ti delle orga­niz­zazioni sin­da­cali (Davide Romag­nani Fiom, Faus­to Fagi­oli Film e Ilar­ia Lan­di Uilm) e alcu­ni lavo­ra­tori del­l’azien­da Sme, Grup­po Bertoc­ci, per ascoltare le ragioni che han­no por­ta­to alla rot­tura del con­fron­to sin­da­cale e per cer­care pos­si­bili soluzioni. Assente il sin­da­co Giu­liani per malat­tia.
“L’at­teggia­men­to del­l’azien­da non è accetta­bile né da parte dei sin­da­cati né da parte delle isti­tuzioni – ha affer­ma­to Fer­ri­ni – In questo modo si rompe un quadro di con­di­vi­sione e di con­fron­to che abbi­amo cer­ca­to di portare avan­ti dal­l’inizio del­la crisi con tut­ti gli inter­locu­tori coin­volti. Inac­cetta­bile è il prin­ci­pio sec­on­do il quale un’azien­da può fare quel­lo che vuole rompen­do una trat­ta­ti­va in questo modo. Attiver­e­mo per­tan­to con la Regione il tavo­lo di crisi per­ché le scelte che saran­no prese sia ripor­tate a un liv­el­lo di con­di­vi­sione. ”
I sin­da­cati infat­ti ave­vano chiesto all’azien­da di pot­er uti­liz­zare il resid­uo di 7 mesi di cas­sa inte­grazione stra­or­di­nar­ia per capire i prossi­mi svilup­po del piano indus­tri­ale Afer­pi e avere anco­ra un po’ di tem­po pri­ma di chi­ud­ere defin­i­ti­va­mente qual­si­asi prospet­ti­va. L’in­ten­zione quin­di era di pren­dere un po’ di tem­po, usufru­en­do degli ammor­tiz­za­tori sociali residui, per capire le pos­si­bil­ità di una ripresa.
“L’azien­da non si è resa disponi­bile – han­no spie­ga­to i rap­p­re­sen­tan­ti sin­da­cali — e ha offer­to un’aper­tu­ra solo per 5 mesi di cas­sa inte­grazione a pat­to però che i lavo­ra­tori fir­massero una lib­er­a­to­ria, un atto di con­cil­i­azione, con la quale allo scadere del­la cas­sa Inte­grazione avreb­bero accetta­to il licen­zi­a­men­to, rin­un­cian­do a qual­si­asi rival­sa di natu­ra riven­dica­ti­va. I lavo­ra­tori non han­no accetta­to ques­ta pro­pos­ta. A ques­ta situ­azione si aggiunge anche la pau­ra che il licen­zi­a­men­to si allarghi, dalle 21 per­sone del­la Sme, anche alle altre azien­da del grup­po Bertoc­ci, coin­vol­gen­do lavo­ra­tori del­la Dec­ca e del­la Bertoc­ci srl. Si trat­ta quin­di di un prob­le­ma di impostazione e di prin­ci­pio, oltre che di tenu­ta eco­nom­i­ca, dal quale non pos­si­amo asso­lu­ta­mente pre­scindere”.
Fer­ri­ni ha poi ricorda­to anche il ruo­lo fon­da­men­tale del­la for­mazione, ricorda­to anche dai sin­da­cati.
“La Regione ha mes­so a dis­po­sizione gli stru­men­ti per pot­er fare for­mazione ai lavo­ra­tori. Quel­lo che man­ca è un col­lega­men­to tra mon­do sin­da­cale e agen­zie for­ma­tive che va atti­va­to. Noi come ammin­is­trazione comu­nale pos­si­amo svol­gere un ruo­lo di sup­por­to anche in questo sen­so”.
Al ter­mine del­l’in­con­tro ristret­to la giun­ta ha poi incon­tra­to il pre­sidio dei lavo­ra­tori davan­ti al palaz­zo comu­nale.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI PIOMBINO

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