Sulle cave di inerti disponibilità insieme a diffidenza

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CAMPIGLIA 20 dicem­bre 2014 — Nel­la sedu­ta del 19 Dicem­bre del Con­siglio Comu­nale di Campiglia Marit­ti­ma, il PD ha pre­sen­ta­to un doc­u­men­to dove viene chiesto all’Am­min­is­trazione di affrontare il prob­le­ma cave in vista del­la sca­den­za nel 2018 del­la con­ces­sione per l’es­trazione di iner­ti da Monte Calvi.
Il doc­u­men­to vuole pro­muo­vere un’anal­isi a tut­to ton­do del prob­le­ma cave in tem­po utile ad evitare pos­si­bili ricadute neg­a­tive sul­l’oc­cu­pazione. Sec­on­do il testo del doc­u­men­to il prob­le­ma deve essere affronta­to in una otti­ca di equi­lib­rio tra tutela del pae­sag­gio e del­l’am­bi­ente e man­ten­i­men­to delle cave per­ché, citan­do le vibran­ti parole del capogrup­po PD, “il tur­is­mo non bas­ta, occorre scav­are”.
Il PD ha pro­pos­to come meto­do l’is­ti­tuzione di tavoli di con­fron­to con le par­ti eco­nomiche (leg­gi pro­pri­etari) e i sin­da­cati, con la Regione, con le isti­tuzioni uni­ver­si­tarie e con gli ambi­en­tal­isti. Il doc­u­men­to dà per scon­ta­to e con­di­vi­so il riconosci­men­to da parte del­la Provin­cia del­l’area del campigliese come “dis­tret­to toscano iner­ti” e pro­pone di elim­inare pre­vi­sioni di sca­den­za alla con­ces­sione, in vista anche del­la augu­ra­ta ripresa del set­tore siderur­gi­co e del­la con­seguente neces­sità di fornire in maniera con­tin­u­a­ti­va il micro­cristalli­no di Monte Calvi indis­pens­abile al proces­so di fusione,
Dopo il dibat­ti­to, l’Asses­sore Bar­tale­si si è com­pli­men­ta­to per lo spes­sore cul­tur­ale del doc­u­men­to invi­tan­do tut­ti a super­are posizioni pregiudizial­mente ide­o­logiche.
Il Comi­ta­to per Campiglia ritiene molto pos­i­ti­va ques­ta disponi­bil­ità ad affrontare a tut­to ton­do il prob­le­ma cave ma ril­e­va :
1) non si può con­di­videre un doc­u­men­to che dà per accetta­ta incon­dizion­ata­mente la posizione del­la Provin­cia, nep­pure pre­vista dal Piano regionale, di con­sid­er­are il Campigliese un dis­tret­to degli iner­ti se questo vuole dire dare una pri­or­ità a un set­tore eco­nom­i­co, impor­tante numeri­ca­mente per il numero di addet­ti che tut­tavia rap­p­re­sen­tano una min­i­ma parte di chi lavo­ra in altri set­tori (tur­is­mo e agri­coltura di qual­ità) che dalle cave pos­sono avere un dan­no.
2) non si può accettare la soli­ta posizione di dare ascolto solo ai pro­pri­etari delle cave e ai sin­da­cati, sen­za pri­ma di tut­to infor­mare e ascoltare tut­ti i cit­ta­di­ni sin­goli o asso­ciati, com­pre­sa quel­la gran fet­ta di per­sone che non han­no vota­to e che forse non si sentono né rap­p­re­sen­tati né garan­ti­ti dagli ammin­is­tra­tori.
3) non si può affrontare a tut­to ton­do il prob­le­ma cave se ciò non avviene a liv­el­lo com­pren­so­ri­ale. Per tan­to Campiglia deve far­si pro­mo­tore di allargare il dibat­ti­to a tut­ti i Comu­ni inter­es­sati sen­za pen­sare che il prob­le­ma pos­sa essere risolto solo nel suo ambito comu­nale.
4) il doc­u­men­to è sta­to pre­sen­ta­to dichiaran­do vir­tu­osa­mente che ciò viene fat­to in anticipo rispet­to alla sca­den­za del 2018. In realtà siamo già estrema­mente in ritar­do vis­to che non si può par­lare di prob­le­ma delle cave sen­za entrare nel mer­i­to del­la nuo­va legge rel­a­ti­va che sarà approva­ta entro pochi mesi. In realtà quin­di paghi­amo oggi il ritar­do dovu­to ai poco vir­tu­osi com­por­ta­men­ti del­la leg­is­lazione pas­sa­ta, carat­ter­iz­za­ta da sol­lecitazioni alla dis­cus­sione, a mozioni approvate all’u­na­nim­ità e mai poi sod­dis­fat­te.
5) il Comi­ta­to per Campiglia, in questi anni, a liv­el­lo indi­vid­uale e a liv­el­lo del­la Rete Toscana dei Comi­tati, ha appro­fon­di­to il prob­le­ma Piano Regionale e Provin­ciale delle estrazioni, i con­tenu­ti del­la vec­chia e nuo­va legge sulle cave, il prob­le­ma dei rifiu­ti di cava e riu­ti­liz­zo in genere dei mate­ri­ali rici­cla­bili, la quan­tifi­cazione dei con­tribu­ti di estrazione. Tut­to questo mate­ri­ale è sta­to in più occa­sioni invi­a­to all’Am­min­is­trazione che non solo si è ben guar­da­ta dal servirsene, ma che anzi in questi anni, come si può vedere sul sito del Comi­ta­to da una sin­te­si degli arti­coli appar­si tra il 2008 e il 2013, insieme ai sin­da­cati e a molti par­ti­ti ha sem­pre avu­to una posizione di dileg­gio o di accuse infon­date e pretes­tu­ose di vol­ere met­tere sul las­tri­co tante famiglie.
Oggi quin­di il Comi­ta­to per Campiglia accoglie con fidu­cia le parole dell’ Asses­sore e dichiara la pro­pria disponi­bil­ità a lavo­rare con tutte le forze inter­es­sate per affrontare cor­ret­ta­mente il prob­le­ma cave di iner­ti.
Ma oltre ai dub­bi già espres­si, dichiara che l’at­tuale gius­ti­fi­ca­ta dif­fi­den­za scom­par­irà solo quan­do il meto­do di appro­fondi­men­to adot­ta­to si riv­el­erà vera­mente al di sopra delle par­ti ed este­so a tut­ti e quan­do le parole tutela del­l’am­bi­ente e del pae­sag­gio non servi­ran­no solo a dare un pò di sapore alla soli­ta mines­tra.

Alber­to Pri­mi, Comi­ta­to per Campiglia

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