Sulle cave le parole lontane dai fatti
CAMPIGLIA 7 ottobre 2016 — Un anno fa, il 21 settembre 2015, apparvero sulla stampa le parole del Sindaco di Campiglia Marittima Rossana Soffritti, che, in linea con la posizione del Segretario della Federazione del PD Valerio Fabiani, dichiarava : «LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DEVONO AVERE UN TERMINE E DIVENTARE UNA PRESENZA RESIDUALE».
Una posizione così netta e chiara fece pensare che il tema cave non era più un tabù e che si potevano mettere in soffitta tutte le dichiarazioni programmatiche del Piano Provinciale delle Attività Estrattive che vedevano nella Val di Cornia il futuro Polo Estrattivo della Toscana meridionale dove la attività di cava veniva considerata attività privilegiata. Con quelle parole così nette e inequivocabili eravamo certi che sarebbero andate in soffitta tutte le dichiarazioni del PD campigliese e dell’assessore Bartalesi sulla inevitabilità delle permanenza delle attività estrattive .
Se però vediamo quanto è stato fatto per realizzare questa virtuosa affermazione, ci accorgiamo che non è stato fatto nulla e che sono state chiacchiere al vento per prendere in giro i cittadini.
Vediamo invece che in un Consiglio Comunale di alcuni mesi fa, dalla polemica con le opposizioni, nacque la richiesta al Sindaco da parte dello stesso PD, di attivare un tavolo di confronto sul tema cave , risultato : ZERO.
La Regione ha recentemente avviato la procedura per redigere il nuovo Piano Regionale delle attività estrattive e in questa occasione il Comune non si è espresso minimamente per ricordare alla Regione la fema posizione del sindaco e segretario del partito di maggioranza sul fatto che le attività estrattive devono avere un termine e diventare una presenza residuale.
A parte le chiacchiere, il Sindaco nulla ha fatto perché a livello normativo Rimateria sia considerata al pari di inerti estratti da cave nel computo dei materiali a disposizione oltre ai residui di cava.
In compenso di fronte alla negligenza del Sindaco e del PD, SALES, SOLVAY e CAVE DI CAMPIGLIA chiesero fin dal 2014 ampliamenti delle aree di cava e Cave di Campiglia ha chiesto recentemente nel 2016 di estrarre in venticinque anni 30 milioni di mc. per ottenere 15 milioni di mc. di microcristallino necessario a soddisfare le richieste di CEVITAL, SAINT-GOBAIN, ecc. con l’inevitabile estrazione di 15 milioni di mc. residuali da destinare inevitabilmente all’edilizia.
Per completare il quadro di quanto sono lontane le parole dai fatti, basta pensare che è stato presentato un Piano di Variante al Piano di Cava di Monte Calvi per garantire il completamento dell’estrazione di 8.000.000 di mc. di materiale che sarà impossibile estrarre entro il 2018 data di scadenza della concessione che prevede a quella data anche il completamento della rinaturalizzazione vera e propria.
Ultimo esempio del fatto che la volontà vera dell’Amministrazione è quella di non parlare di cave, è stata la censura del tema delle rinaturalizzazioni di cave sollevato in sede del percorso partecipativo «Facciamo centro insieme» pur sapendo che la presenza delle cave gestite con una totale indifferenza al paesaggio è una delle cause di non decollo turistico del borgo.
Tutti allora si devono rendere conto che a fronte delle condivisibilissime parole di Fabiani e Soffritti, non solo le azioni di resistenza che i proprietari di cave mettono in atto sono macroscopiche come lo sono i proventi che ne ricavano distruggendo un bene comune, ma anche le azioni della Regione e del Comune stesso sono assolutamente in controtendenza con l’idea che «LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DEVONO AVERE UN TERMINE E DIVENTARE UNA PRESENZA RESIDUALE».
È fondamentale a questo punto che tutti i partiti, movimenti, associazioni e cittadini pretendano un momento serio di confronto e di discussione per far sì che quanto sostenuto un anno fà dal Sindaco di Campiglia Marittima e dal Segretario della Federazione di Piombino, sia ben approfondito sotto tutti gli aspetti, anche temporali, e sia sostenuto da un programma di azioni forti e condivise dove la Regione Toscana superi le divisioni tra competenze di Assessorati e si impegni a privilegiare il riuso di materiali compatibili senza accettare dichiarazioni non provate e certificate della tanto pubblicizzata necessità inderogabile di materiali speciali come il microcristallino.
* Alberto Primi rappresenta il Comitato per Campiglia