Sulle cave il Partito Democratico capitola
CAMPIGLIA 31 agosto 2017 — Tutto come previsto. Il partito che governa il Comune di Campiglia ha compiuto l’ennesimo atto di servilismo verso le cave, in particolare verso la Cava di Monte Calvi. Dopo aver autorizzato nel 2002, con la Giunta Velo, il suo raddoppio da 4 a 8 milioni di metri cubi., ora la Giunta Soffritti ignora la scadenza fissata da anni al 2018 e prolunga le autorizzazioni a tempo illimitato, fino al pieno esaurimento delle volumetrie già autorizzate. Addirittura amplia anche il perimetro della cava di quasi tre ettari. Per noi è sempre stato chiarissimo, ma ora si conferma che il rifiuto delle Giunte campigliesi di affrontare il tema della riconversione delle cave era finalizzato a questo obiettivo. A nulla sono serviti i nostri infiniti appelli per strategie di riconversione che privilegiassero il recupero dei rifiuti industriali piombinesi e consentissero al parco di San Silvestro di crescere. Si sarebbe potuto creare maggiore occupazione e si sarebbero contenuti gli impatti ambientali negativi delle attività di cava, resi ancora peggiori dalle negligenza del Comune nell’esercitare i controlli sui piani autorizzati.
Non solo non hanno ascoltato gli appelli , ma per giungere a questo brillante risultato il PD di zona e i suoi amministratori hanno platealmente contraddetto se stessi. Quando si è trattato di coprire con RiMateria le decine di milioni di debiti prodotti da Asiu, si sono prodigati nell’annunciare che per favorire le bonifiche e il recupero dei rifiuti industriali si sarebbe dato corso a politiche di contenimento delle escavazioni dalle colline. Tutto dimenticato. RiMateria prende rifiuti speciali da fuori zona, quelli industriali restano dove sono e le cave continuano a crescere.
Ignorano quanto loro stessi hanno scritto nel piano strutturale del 2007, quando sostenevano che le attività di cava dovevano cessare alle scadenze programmate per ridurre le “esternalità negative”, in particolare sul parco archeominerario di San Silvestro.
Ignorano quanto hanno dichiarato nel 2015, quando il segretario di zona del PD Fabiani e la stessa sindaca di Campiglia Soffritti affermavano che “le attività estrattive devono avere un termine e diventare una presenza residuale”. Ora la sindaca afferma in consiglio comunale che “è un bene che le escavazioni vadano avanti perché senza attività estrattiva non ci saranno i ripristini ambientali”. Sono i ripristini che essa stessa avrebbe dovuto pretendere negli anni, visto che le leggi impongono che i ripristini debbano essere fatti contestualmente alle escavazioni e non dopo. Cosa che non è stata fatta e ora le inadempienze dell’amministrazione diventano un pretesto per fare il contrario di ciò che avevano detto.
Ignorano che la cava è inclusa in un territorio su cui insistono vincoli sul patrimonio culturale e paesaggistico, un sito naturale d’interesse regionale e vincoli di natura idrogeologica che avrebbero dovuto consigliare altre strategie di governo del territorio, come quelle indicate dal piano strutturale del 2007. Tutto ignorato, comprese le raccomandazioni con le quali oggi la stessa Regione invita il Comune a porre maggiore attenzione alle escavazioni nelle zone di “pericolosità geomorfologica elevata”. Ignorano anche che intorno alla cava, che doveva cessare le attività nel 2018, il Comune ha investito fondi pubblici, in maggior parte europei, per consentire la realizzazione del parco archeominerario di San Silvestro, il cui valore è conosciuto in ambito europeo e attrae un crescente numero visitatori. Un parco che avrebbe grandi possibilità di crescere, ma che da anni non riesce più ad ampliare i suoi confini e subisce le “esternalità negative” della cava, come dimostra l’ennesimo incidente che ha visto travolgere da un camion di cava la passerella utilizzata dai visitatori per raggiungere il villaggio di Rocca Silvestro. Passerella non ancora ricostruita.
Nell’ultimo consiglio comunale, nell’esprimere la nostra più totale contrarietà, abbiamo definito queste scelte servili verso gli interessi dei cavatori. La giunta ha fatto intendere ad azioni legali verso questo giudizio politico. Non le temiamo, perché i fatti parlano chiaro e dicono che da troppi anni il Comune di Campiglia ha mostrato subalternità a precisi interessi privati a discapito dei beni comuni e di evidentissimi interessi pubblici.
Comune dei Cittadini