Sulle dismissioni avviato percorso di monitoraggio

PIOMBINO 25 otto­bre 2017 — Sul tema, soll­e­va­to sul­la stam­pa da Legam­bi­ente, inter­viene l’asses­sore all’am­bi­ente Mar­co Chiarei con una nota che spie­ga nel det­taglio le azioni intrap­rese dal­l’am­min­is­trazione comu­nale da ques­ta estate.
«La ques­tione soll­e­va­ta da Legam­bi­ente è nota e con­di­visa con l’am­min­is­trazione da tem­po, e pro­prio con l’as­so­ci­azione ambi­en­tal­ista mi sono con­fronta­to e ho scam­bi­a­to val­u­tazioni per pot­er capire bene l’en­tità del­la prob­lem­at­i­ca – affer­ma Chiarei.
Ques­ta estate ho con­vo­ca­to un incon­tro con Regione, Arpat e Asl pro­prio per com­pren­dere ciò che anda­va mes­so in moto per scon­giu­rare dan­ni o pregiudizi alla salute pub­bli­ca, ai lavo­ra­tori e all’am­bi­ente ed avere un quadro del­lo sta­to impiantis­ti­co del­lo sta­bil­i­men­to.
Afer­pi ad inizio estate ci ave­va comu­ni­ca­to che avrebbe avvi­a­to “attiv­ità di smon­tag­gio e sman­tel­la­men­ti minori di impianti non più manuteni­bili o non più di inter­esse”; pre­so atto di ciò la nos­tra pre­oc­cu­pazione, e quel­la di Legam­bi­ente, è sta­ta quel­la invece di capire lo sta­to di con­ser­vazione degli impianti pro­dut­tivi mag­giori, alcu­ni fer­mi da tan­ti anni, che sono evi­den­te­mente quel­li poten­zial­mente più a ris­chio.
Il con­fron­to con Regione, Arpat e Asl ha per­me­s­so di con­di­videre le inizia­tive da met­tere in atto nei con­fron­ti di Afer­pi e a tal fine, alcune set­ti­mane fa, la Regione stes­sa ha invi­a­to all’azien­da una richi­es­ta for­male per avere aggior­na­men­ti sui piani oper­a­tivi legati alle attiv­ità di dis­mis­sione e sman­tel­la­men­to degli impianti ces­sati.
Ciò per­me­t­terà di avere un quadro chiaro da cui far dis­cen­dere le ulte­ri­ori inizia­tive da parte degli organi di con­trol­lo. Ricor­do infat­ti un ele­men­to molto impor­tante che non è emer­so nel­l’in­ter­ven­to di Legam­bi­ente e cioè che nel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma 252bis del 2015 la stes­sa Afer­pi ha deposi­ta­to le Linee Gui­da per la dis­mis­sione e lo sman­tel­la­men­to degli impianti ces­sati. Nel­lo stes­so accor­do si indi­vid­ua la Regione Toscana come l’organo pre­pos­to al con­trol­lo di queste attiv­ità medi­ante un grup­po di lavoro speci­fi­co sul tema delle dis­mis­sioni e sarà appun­to questo Grup­po, isti­tu­ito dal­la Regione, a gestire l’at­tiv­ità di ver­i­fi­ca sug­li impianti pro­dut­tivi ogget­to del­la nos­tra atten­zione.
Infine riten­go che la del­i­ca­ta fase riguardante il futuro di Afer­pi e del­la sua pro­pri­età non pos­sa cos­ti­tuire un ali­bi per calare l’at­ten­zione su ques­ta del­i­ca­ta ques­tione. Qual­si­asi sia la sorte del­la vicen­da Afer­pi questi impianti non svani­ran­no nel nul­la e qual­cuno se ne dovrà far cari­co. In questo sen­so mi tro­vo pien­amente in sin­to­nia con Legam­bi­ente quan­do affer­ma che sicu­ra­mente la parte pub­bli­ca dovrà reperire risorse speci­fiche ma aggiun­go che, mag­a­ri, questo pos­sa cos­ti­tuire una parte di un nuo­vo aus­pi­ca­bile accor­do di pro­gram­ma per la nos­tra area indus­tri­ale. Ci sono risorse da recu­per­are dal­l’ac­cor­do di pro­gram­ma 2014 e anche, even­tual­mente, fideus­sioni da incas­sare nel caso in cui Afer­pi sia dichiara­to inadem­pi­ente».

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

Una risposta a “Sulle dismissioni avviato percorso di monitoraggio”

  1. Redazione says:

    L’ 11 gen­naio 2016 Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia pub­bli­ca­va un arti­co­lo
    Il piano delle demolizioni non c’è? Che sarà mai
    https://www.stileliberonews.org/il-piano-delle-demolizioni-non-ce-che-sara-mai/
    nel quale si pote­va leg­gere:

    …Fac­ciamo un esem­pio: le demolizioni degli impianti non più uti­liz­za­ti nel­la zona indus­tri­ale di Afer­pi che dove­vano iniziare nel luglio 2015 e finire nel luglio 2016.
    “..Con il nuo­vo anno si apri­ran­no poi cir­ca 12 cantieri per le demolizioni..” dichiara il sin­da­co Giu­liani nel­la con­feren­za di fine anno. E la stes­sa Afer­pi alle orga­niz­zazioni sin­da­cali dichiara solen­nemente il 7 dicem­bre 2015 che pro­ced­erà entro la fine dell’anno alla lib­er­azione del 30% delle aree del­lo sta­bil­i­men­to.
    Pec­ca­to che nell’ accor­do di pro­gram­ma del 30 giug­no 2015 c’era scrit­to ben altro e cioè: «.. entro 30 giorni dal­la pre­sen­tazione del­la comu­ni­cazione [di suben­tro nel­la tito­lar­ità dell’autorizzazione AIA] Afer­pi pre­dispone e trasmette alla Regione Toscana o all’ Ente com­pe­tente le linee gui­da del piano di cui alla pre­scrizione 84 del para­grafo 9.13 del Parere Istrut­to­rio Con­clu­si­vo del­la Com­mis­sione istrut­to­ria IPPC, alle­ga­to all’autorizzazione AIA…del 18 aprile 2013, per la dis­mis­sione e sman­tel­la­men­to degli impianti esisten­ti.
    Le linee gui­da …saran­no det­tagli­ate per stral­ci medi­ante piani oper­a­tivi delle attiv­ità di dis­mis­sione e sman­tel­la­men­to degli impianti ces­sati in accor­do allo svilup­po del Piano indus­tri­ale…
    …La Regione Toscana… si impeg­na ad atti­vare uno speci­fi­co grup­po di lavoro cos­ti­tu­ito da un pool di tec­ni­ci final­iz­za­to all’analisi dei Piani operativi…per il rilas­cio delle speci­fiche autor­iz­zazioni even­tual­mente nec­es­sarie…».
    La pre­scrizione 84 era molto chiara: «…In relazione ad un even­tuale inter­ven­to di dis­mis­sione totale o parziale dell’impianto, il Gestore dovrà pre­dis­porre e pre­sentare all’ Autorità Com­pe­tente un piano che dovrà essere com­pren­si­vo degli inter­ven­ti nec­es­sari al ripristi­no e alla riqual­i­fi­cazione ambi­en­tale delle aree lib­er­ate. Nel prog­et­to dovrà essere com­pre­so un Piano di Indagine atto a carat­ter­iz­zare la qual­ità dei suoli e delle acque sot­ter­ra­nee delle aree dismesse e a definire gli even­tu­ali inter­ven­ti di bonifica,.….considerando inoltre che l’area del­lo sta­bil­i­men­to è all’interno di un SIN…».
    La comu­ni­cazione di suben­tro è del 30 luglio 2015 e dunque entro il 30 agos­to quelle linee gui­da avreb­bero dovu­to essere pre­sen­tate ma nes­suna notizia è mai sta­ta data né si tro­va nei siti web del Min­is­tero dell’ ambi­ente, del­la Regione Toscana e del­la Provin­cia di Livorno che dal 15 set­tem­bre 2015 è com­pe­tente per i pro­ced­i­men­ti AIA per l’impianto pro­dut­ti­vo Afer­pi.
    Ma nem­meno il Comune di Piom­bi­no ha alcunché, dato che in uno dei tavoli di dis­cus­sione orga­niz­za­ti dal Pd locale il 12 ed il 26 novem­bre 2015 «…E’ emer­so che il Comune non ha anco­ra un pro­gram­ma det­taglia­to degli inter­ven­ti che Afer­pi intende eseguire anche al fine di pre­dis­porre gli stru­men­ti urban­is­ti­ci ed autor­iz­za­tivi nec­es­sari.
    Emerge anche che l’iter autor­iz­za­ti­vo non è affat­to sem­plice e per esem­pio, par­lan­do di dis­mis­sioni, ogni impianto che s’intenda sman­tel­lare o smontare dovrà avere una pro­pria sin­go­lare autor­iz­zazione…». Paro­la del­lo stes­so Pd.

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