Sull’Italian Food ci vuole trasparenza e impegno
Nel mese scorso abbiamo interpellato il Sindaco per conoscere quale fosse lo stato di attuazione dell’accordo sottoscritto nel 2011 tra enti pubblici, produttori agricoli e Italian Food per il trasferimento dello stabilimento di Coltie nella zona industriali di Campo alla Croce.
Quel l’accordo non fu mai sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale, ma noi lo abbiamo condiviso con la massima convinzione perché il potenziamento dello stabilimento per la trasformazione dei pomodori prodotti in Val di Cornia e in Toscana rappresenta un contributo concreto al consolidamento dell’agricoltura di qualità e, soprattutto, allo sviluppo della filiera corta che tutti ritengono oggi la strategia del futuro.
Ci preoccupava però il silenzio che era calato sulla vicenda e avevamo ragione.
Le risposte del Sindaco misero in evidenza il completo stallo degli impegni assunti, primo tra tutti la mancata concessione dei finanziamenti richiesti al Ministero dello Sviluppo Economico, i cui esiti dovevano essere resi noti entro la fine del 2012.
Apprendiamo ora che le difficoltà dell’Italian Food crescono per la concorrenza dei prodotti esteri, per l’assenza di strategie a sostegno della filiera corta e dei marchi di qualità ed anche per difficoltà logistiche dello stabilimento delle Coltie, chiuso ormai da un’urbanizzazione che non rende possibili adeguamenti e ampliamenti.
Ci sono elementi a sufficienza per un deciso intervento del Comune, prima di tutto verso i Ministeri interessati e poi verso tutti coloro che hanno preso impegni per attuare quell’accordo che, lo ricordiamo, prevede la presentazione del progetto per il nuovo stabilimento nel 2014.
Ribadiamo che un obiettivo di questa rilevanza va ben oltre gli interessi e i confini del solo Comune di Campiglia. Se la Val di Cornia fosse stata in grado di elaborare un progetto unico di riconversione economica, questo intervento doveva stare tra le priorità sui tavoli nazionali in cui si discute del futuro dell’ economia e dell’occupazione in questi territori caratterizzati da pesanti crisi industriali.
Invece ciascun Comune si muove per conto proprio o, peggio ancora, non si muove proprio, come il Comune di Campiglia.
Chiediamo che Sindaco e Giunta si facciano promotori di una immediata discussione in Consiglio. Da parte nostra avranno il massimo sostegno, non per vivacchiare rinviando il problema, ma per un forte impegno per attuare i propositi contenuti negli accordi sottoscritti.
Comune dei Cittadini