A Suvereto la cultura non vale nulla

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SUVERETO 19 mag­gio 2017 — La Val di Cor­nia offre un pae­sag­gio molto vario dove parchi arche­o­logi­ci, musei e ambi­en­ti nat­u­rali rac­con­tano una sto­ria mil­lenar­ia. Un vero pec­ca­to che ulti­ma­mente si ricor­da Suvere­to per il vino, per le feste pae­sane, per i con­cor­si tele­vi­sivi dimen­ti­can­do forse la cosa piu’ impor­tante: la cul­tura, la tradizione che le mura rac­con­tano, il pro­fu­mo del medio­e­vo che si res­pi­ra per­cor­ren­do i vicoli bui e un po’ sdruc­ci­oli del cen­tro stori­co. Paese gremi­to di mon­u­men­ti, chiese mil­lenar­ie come la Roc­ca Aldo­bran­desca, il chiostro, i log­giati e con essi tut­to quel pas­sato che a qual­cuno aimè non inter­es­sa sal­va­guardare. Infat­ti alla nos­tra effi­ci­en­tis­si­ma ammin­is­trazione comu­nale inter­es­sa tal­mente tan­to l’aspetto cul­tur­ale che appe­na sali­ta alla diri­gen­za nel 2014 ha chiu­so la mostra per­ma­nente del­la Roc­ca, inau­gu­ra­ta qualche mese pri­ma e finanzi­a­ta per cir­ca 30mila euro con fon­di europei, las­cian­do “ammuf­fire” foto, doc­u­men­ti, apparec­chia­ture dig­i­tali… Per non par­lare del museo del­la bam­bo­la (collezione pri­va­ta di Maria Micael­li ma dona­ta a Suvere­to) con pezzi uni­ci risalen­ti agli anni ’20…, bam­bole abban­do­nate a se stesse, sen­za alcun tipo di spie­gazione o rac­con­to sui pezzi esposti. Purtrop­po con l’amministrazione Par­o­di e Assem­blea Popo­lare la cul­tura è sta­ta accan­to­na­ta in nome dei tagli alle spese. La cul­tura è iden­tità, la cul­tura è istruzione, la cul­tura è tur­is­mo. La cul­tura non è una spe­sa da elim­inare. Basti pen­sare che nel 2016 anco­ra un record per i musei Ital­iani che con oltre 44,5 mil­ioni i vis­i­ta­tori han­no avu­to un incre­men­to del 4% . Potrebbe essere esat­ta­mente il tem­po gius­to per costru­ire una polit­i­ca muse­ale con­cer­ta­ta. In questo modo mon­u­men­ti, aree storiche pos­sono diventare parte essen­ziale di un proces­so di svilup­po strate­gi­co, in gra­do quin­di di oper­are sui motori di svilup­po eco­nom­i­co, come il tur­is­mo. In questo con­testo è pos­si­bile che si pos­sano definire meglio politiche comu­ni fra le diverse isti­tuzioni pub­bliche e fra esse quelle dell’associazionismo, per rior­ga­niz­zare tut­ta l’of­fer­ta muse­ale. In par­ti­co­lare si potrebbe avere non solo una occa­sione per una parte­ci­pazione atti­va dei cit­ta­di­ni alla costruzione del futuro dei pro­pri ter­ri­tori ma anche una oppor­tu­nità per lo svilup­po eco­nom­i­co facen­do leva sul pat­ri­mo­nio cul­tur­ale, coin­vol­gen­do tut­ti gli attori eco­nomi­ci e sociali.

Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co Suvere­to

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