Suvereto può rinascere con la bella stagione

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PIOMBINO 5 aprile 2019 — A Suvere­to è inizia­ta la cam­pagna elet­torale per le con­sul­tazioni comu­nali del 26 mag­gio e, come già avvenu­to cinque anno or sono, i soli­ti pop­ulisti si sono scate­nati con voci infon­date e notizie inven­tate, ric­che di fan­ta­sia, che spes­so trovano spazio soprat­tut­to sui social.
Siamo alle solite! Den­i­grare l’avversario, anzi il nemi­co, è con­sid­er­a­ta l’unica arma per annien­tar­lo a tut­ti i costi! Del resto, ci siamo abit­uati, essendo sta­ta ques­ta la polit­i­ca tenu­ta dall’attuale ammin­is­trazione a gui­da Assem­blea Popo­lare nel cor­so dell’attuale leg­is­latu­ra, imposta­ta prin­ci­pal­mente nel dividere anziché costru­ire.
Cer­ta­mente non ci siamo mai rasseg­nati e non ci arren­di­amo di fronte a sim­ili com­por­ta­men­ti, rite­nen­do più utile e gius­to per la comu­nità fare chiarez­za con seri­età, con­sapev­olez­za, abban­do­nan­do cer­ti toni e met­ten­do le cose al pro­prio pos­to sen­za ali­menta­re pau­re e odio.
Chi conosce la sto­ria di Suvere­to sa benis­si­mo che la sua trasfor­mazione da pic­co­lo cen­tro rurale a meta agro- tur­is­ti­ca- cul­tur­ale di riso­nan­za mon­di­ale ha com­por­ta­to molti anni di fat­i­ca e sac­ri­fi­ci da parte delle pas­sate ammin­is­trazioni, pur diverse tra di loro, com­poste sia da per­sone apparte­nen­ti a par­ti­ti politi­ci sia da indipen­den­ti, che han­no saputo coin­vol­gere atti­va­mente la popo­lazione per ridis­eg­nare la Suvere­to del futuro con gran­di suc­ces­si.
L’attuale gov­er­no locale, che ha nel sin­da­co Giu­liano Par­o­di e nel­la sua vice Jes­si­ca Pasqui­ni (pronta a seguire i suoi inseg­na­men­ti per il futuro) i pro­pri alfieri, ha abban­do­na­to questo per­cor­so di cresci­ta e ne ha intrapre­so un altro, molto più facile ma che for­nisce scar­si risul­tati: quel­la dell’improvvisazione, del­la con­sid­er­azione del pas­sato come il male asso­lu­to e dell’autocelebrazione a colpi di slo­gan fine a se stes­si.
Infat­ti i risul­tati sono sot­to gli occhi  di tut­ti: pro­fon­da frat­tura del tes­su­to sociale; iso­la­men­to di Suvere­to nel­la Val di Cor­nia; temi agri­coli trat­tati solo negli ulti­mi mesi di manda­to ammin­is­tra­ti­vo e man­ca­ta ade­sione al dis­tret­to rurale del­la Toscana del Sud (uni­co Comune del­la Val di Cor­nia a non farne parte); uffi­ci comu­nali che lavo­ra­no sull’emergenza e vivono alla gior­na­ta sen­za un’idea di paese da rag­giun­gere; chiusura del museo del­la Roc­ca dove è rac­chiusa e viene rac­con­ta­ta la sto­ria e l’identità di Suvere­to; assen­za di una bib­liote­ca pub­bli­ca, sos­ti­tui­ta con quel­la nel­la sede di Assem­blea Popo­lare; negazione del­la parte­ci­pazione dei cit­ta­di­ni come dimostra­to nel­la ges­tione del­la vicen­da TERNA SA.CO.I.3 e nel­la  boc­ciatu­ra del bilan­cio parte­ci­pa­ti­vo; scarsa con­vo­cazione delle com­mis­sioni con­sil­iari e delle con­sulte; pro­mozione tur­is­ti­ca non adeguata­mente val­oriz­za­ta e  degra­do delle frazioni e del cen­tro stori­co che neces­si­tano in prim­is di pulizia e ordine e val­oriz­zazione come un  uni­co sis­tema inte­gra­to.
In ques­ta sta­gione pri­maver­ile Suvere­to sta aspet­tan­do la sua rinasci­ta cul­tur­ale e sociale, dopo cinque anni di ammin­is­trazione con­dot­ta allo scopo pri­mario di dividere la popo­lazione e di emar­ginare col­oro che non era­no sal­i­ti sul car­ro (per­al­tro spes­so tra­bal­lante) di quel­li che si ritenevano (purtrop­po, tut­to­ra si riten­gono!) i “sal­va­tori del­la Patria” nonos­tante le abissali diver­sità di natu­ra polit­i­ca che li con­trad­dis­tin­guono, calpe­s­tando in tal modo prin­cipi e val­ori che devono stare alla base di una comu­nità coer­ente, coesa e civile.
E tut­to ciò per rag­giun­gere e man­tenere osses­si­va­mente il potere! Un potere solo for­male però, che ha par­tori­to inevitabil­mente una sor­ta di immo­bil­is­mo di fronte ad una soci­età che corre a veloc­ità sostenu­ta.
È quin­di arriva­to final­mente il momen­to per Suvere­to di uscire dal tor­pore di un perenne inver­no ammin­is­tra­ti­vo per rinascere, ora, in una pri­mav­era di con­di­vi­sione e di  nor­mal­ità che met­ta al cen­tro i cit­ta­di­ni, il ter­ri­to­rio e l’attenzione alle fasce più deboli.
La sto­ria ci inseg­na che la lib­ertà, l’apertura, la parte­ci­pazione, la con­di­vi­sione  sono sta­ti gli ele­men­ti fon­da­men­tali per costru­ire tut­to quan­to di buono è sta­to real­iz­za­to con il con­trib­u­to dei par­ti­ti politi­ci e di per­sone indipen­den­ti. Chi nega questo, nega anche le pro­prie espe­rien­ze e la pro­pria sto­ria, ma soprat­tut­to la vera sto­ria di Suvere­to!

Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co Suvere­to

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