Suvereto rifiuta l’ufficio di piano della Val di Cornia

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SUVERETO 2 agos­to 2015 — Giovedì 30 luglio 2015 si è svolto il con­siglio comu­nale nel quale è sta­ta pre­sen­ta­ta da parte del nos­tro grup­po Con­sil­iare Suvere­to Pro­tag­o­nista una mozione riguar­do la scelta da parte del Comune di Suvere­to di aderire all’ufficio di piano ( organo di piani­fi­cazione ter­ri­to­ri­ale ) con­giun­ta­mente ai comu­ni del­la Val di Cor­nia.
Il sin­da­co Par­o­di con la sua mag­gio­ran­za ha respin­to la nos­tra richi­es­ta di ade­sione, a dif­feren­za dei Comu­ni di San Vin­cen­zo, Piom­bi­no e Campiglia Marit­ti­ma.
Le final­ità dell’ Uffi­cio di Piano sono:
il rilan­cio del coor­di­na­men­to delle politiche di piani­fi­cazione e gov­er­no del ter­ri­to­rio del­la Val di Cor­nia, in pri­mo luo­go attra­ver­so la redazione del nuo­vo piano strut­turale inter­co­mu­nale;
la pro­mozione di nuovi ind­i­rizzi per lo svilup­po del­la Val di Cor­nia, alla luce delle mutate con­dizioni eco­nomiche e strut­turali che ave­vano gen­er­a­to il piano strut­turale d’area attual­mente vigente;
l’adeguamento delle strate­gie di gov­er­no e degli stru­men­ti di piani­fi­cazione ter­ri­to­ri­ale alle nuove dis­po­sizioni leg­isla­tive, agli obi­et­tivi, agli ind­i­rizzi e alle pre­scrizioni derivan­ti dal nuo­vo quadro piani­fi­ca­to­rio regionale;
l’avvio di un con­fron­to di natu­ra isti­tuzionale e polit­i­ca per la indi­vid­u­azione di un ambito di area vas­ta, fun­zionale anche all’esercizio del­la fun­zione asso­ci­a­ta in mate­ria di stru­men­ti di piani­fi­cazione e alla definizione di sce­nari strate­gi­ci di lun­go ter­mine, aper­to ai ter­ri­tori merid­ion­ali del­la Val di Ceci­na, a quel­li set­ten­tri­on­ali delle Colline Met­al­lif­ere e all’isola d’Elba.
È un fat­to grave che il Comune di Suvere­to, a gui­da Par­o­di, si assuma la respon­s­abil­ità del­la rot­tura dell’unità del­la Val di Cor­nia. Per­ché di questo si trat­ta. Non aderire all’Ufficio di Piano sig­nifi­ca non aderire al coor­di­na­men­to delle politiche di piani­fi­cazione e di gov­er­no del ter­ri­to­rio, non parte­ci­pare alla for­mu­lazione delle strate­gie per lo svilup­po del­la Val di Cor­nia e alla loro con­di­vi­sione e quin­di rimanere iso­lati.
Ci stu­pi­amo del fat­to che pro­prio Par­o­di, espo­nente di Assem­blea Popo­lare, che di questi temi ave­va fat­to il suo cav­al­lo di battaglia durante la cam­pagna elet­torale affer­man­do più volte che l’U­nione dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia era un pas­sag­gio fon­da­men­tale, adesso si tiri indi­etro.
Ci chiedi­amo allo­ra in che modo l’at­tuale mag­gio­ran­za tar­ga­ta Assem­blea Popo­lare pen­sa di portare avan­ti la tan­to accla­ma­ta Unione dei Comu­ni poiché la ges­tione asso­ci­a­ta dei piani urban­is­ti­ci, attra­ver­so cos­ti­tuzione dell’ufficio di Piano, ne cos­ti­tu­isce caso­mai un’anticipazione.

Grup­po con­sil­iare Suvere­to Pro­tag­o­nista

 

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