Tanta strumentalizzazione e demagogia su Pianosa

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PIOMBINO 9 set­tem­bre 2015 — Le ques­tioni iner­en­ti l’accoglienza dei profughi in un pre­ciso ter­ri­to­rio sono di com­pe­ten­za dei Prefet­ti, dei sin­daci ed anche dei res­i­den­ti, ma la querelle che vede pro­tag­o­nista Pianosa con la pro­pos­ta di ren­der­la una “Ellis Island” del ter­zo mil­len­nio sta assumen­do con­torni medi­ati­ci che rischi­ano di sti­mo­lare oltremo­do la fan­ta­sia.
Le dis­cus­sioni su cer­ti temi tal­vol­ta han­no ris­volti stret­ta­mente stru­men­tali che van­no oltre la focal­iz­zazione conc­re­ta dei prob­le­mi, infat­ti da una sem­plice bat­tuta a liv­el­lo locale si è cre­ato un caso nazionale.
A mio avvi­so, pur apprez­zan­do lo sfor­zo di chi cer­ca una soluzione per i profughi, il che dimostra sen­si­bil­ità ed uman­ità che sono carat­ter­is­tiche che van­no oltre le rispet­tive apparte­nen­ze, su Pianosa andrebbe fat­ta una rif­les­sione più con­sona alle carat­ter­is­tiche storiche, ammin­is­tra­tive e strut­turali dell’isola, che non pos­sono cer­to cor­rispon­dere a stravol­gi­men­ti demografi­ci insosteni­bili.
Caso­mai, a fronte delle ogget­tive dif­fi­coltà in cui vertono le carceri ital­iane, vis­to il sovraf­fol­la­men­to che mette seri­amente a ris­chio tut­to il sis­tema pen­iten­ziario, even­tual­mente si potrebbe pen­sare ad un sen­si­bile aumen­to di detenu­ti rispet­to a quel­li pre­sen­ti attual­mente.
Ovvi­a­mente si dovrebbe ten­er con­to delle con­dizioni in cui si tro­va l’isola e soprat­tut­to gli immo­bili, per­tan­to è evi­dente che non vi potrebbe essere un incre­men­to trop­po ele­va­to, a fronte anche del fat­to che comunque si trat­ta di un ter­ri­to­rio ad alto val­ore ambi­en­tale e per­tan­to sci­en­tifi­co.
Il sup­por­to di un prog­et­to di ried­u­cazione e di rein­ser­i­men­to potrebbe per­me­t­tere il recu­pero ed il restau­ro di alcune strut­ture in muratu­ra, restituen­dole alla fruibil­ità là dove fos­se pos­si­bile.
Pianosa è un pat­ri­mo­nio insu­lare di ines­tima­bile val­ore nat­u­ral­is­ti­co e come tale deve essere preser­va­to adeguata­mente, evi­tan­do ingeren­ze incon­trol­la­bili che potreb­bero com­pro­mette irrepara­bil­mente l’ecosistema esistente.

Lui­gi Cop­po­la

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