Tante buche tra cemento e promesse mancate

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SAN VINCENZO 21 mar­zo 2017 — L’asses­sore ai lavori pub­bli­ci è spar­i­to o non ha inter­esse alla qual­ità dei lavori nel paese e del­lo sta­to delle strade. Lo può capire chi­unque, basti osser­vare i risul­tati dei lavori effet­tuati in questi anni e lo sta­to impi­etoso delle vie prin­ci­pali e non solo di tut­to il paese. Non si capisce come mai ques­ta ammin­is­trazione abbia tan­ta incu­ria ver­so le strade e la sicurez­za pub­bli­ca. Molte sono anco­ra le promesse non man­tenute del pro­gram­ma di Ban­di­ni: in via Mat­teot­ti man­cano le strisce pedonali da più di un anno e molte altre, in altre vie, stan­no sparen­do. Caro è il prez­zo che paghi­amo per la situ­azione dell’ Aure­lia sud, gra­zie all’azione inef­fi­cace dei nos­tri attuali ammin­is­tra­tori che han­no acconsen­ti­to che SALES, Autorità por­tuale e Comune di Campiglia dan­neg­giassero il nos­tro trat­to di stra­da comu­nale (e provin­ciale) e che con i sol­di dei san­vin­cen­zi­ni dovre­mo ripristinare, per non par­lare dei dan­ni ai mezzi pri­vati. Scan­daloso è lo sta­to in cui la dit­ta che ha instal­la­to la fibra ha las­ci­a­to il man­to stradale in molti trat­ti del paese, però, vis­to il silen­zio del Sin­da­co e del­l’asses­sore Rus­so, che non vedi­amo a San Vin­cen­zo molto spes­so, forse questo è lo stan­dard che appa­ga la loro visione di sicurez­za e deco­ro urbano o forse, anco­ra una vol­ta han­no pre­vis­to che pagher­e­mo noi per un lavoro fat­to molto male. Forse, vis­to che per Sin­da­co e Giun­ta sem­bra che a San Vin­cen­zo vada tut­to bene solo per­ché parte­ci­pano in pom­pa magna agli even­ti di fes­ta, gongolan­dosi pure trop­po, dovreb­bero provare a scen­dere dalle loro auto e a far­si due pas­si quan­do van­no a svol­gere il loro impeg­no pub­bli­co invece che arrivare e parcheg­gia­re comoda­mente sot­to il Comune, dovreb­bero provare ad ascoltare la gente “comune” invece che levare la pista cicla­bile per parcheg­gia­re sot­to il Comune. Assis­ti­amo ad una polit­i­ca di panem et circens­es del­la peg­gior specie, una polit­i­ca scol­le­ga­ta dal­la reale situ­azione del paese, che si fa pic­co­la quan­do c’è da difend­ere l’in­ter­esse pub­bli­co con­tro grosse soci­età, che si arrampi­ca sug­li spec­chi per garan­tire priv­i­le­gi a pochi e che spende fol­lie di denaro per nascon­dere, a suon di even­ti, il reale risul­ta­to del pro­prio oper­a­to. Il Sin­da­co Ban­di­ni, pre­sen­tatosi come uomo esper­to, come l’uo­mo forte del PD, si dimostra mal­leabile, improvvisato e sen­za cor­ag­gio di rista­bilire l’e­quità nel paese, si dimostra sen­za idee e visione polit­i­ca, a tes­ti­mo­ni­ar­lo, insieme al cemen­to san­vin­cen­zi­no e alle tan­tis­sime promesse man­cate, le buche. E sta­vol­ta non par­liamo né di quelle nel­l’ac­qua del suo manda­to elet­torale, né dei buchi nati dalle inter­pre­tazioni politiche di cer­ti con­cetti che favoriscono insp­ie­ga­bil­mente qual­cuno.

Grup­po con­sil­iare Assem­blea San­vin­cen­z­i­na

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