Tante le cose ancora da sapere e da volere

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 11 mar­zo 2018 — Sul­la vicen­da Afer­pi abbi­amo prefer­i­to non affrettar­ci ad esprimere giudizi,  rite­nen­do che  occor­ra anco­ra mol­ta pru­den­za.
La stes­sa fir­ma, di cui si par­la da giorni,  sem­bra trat­tar­si di un “preac­cor­do” per la ces­sione del­l’in­tero cap­i­tale di Afer­pi e di Piom­bi­no Logis­tics e la mag­gio­ran­za delle azioni di GSI Luc­chi­ni alla Laptev Finance PVT Ldt, una soci­età indipen­dente ma col­le­ga­ta al grup­po JSW.
Par­lare di altro, sen­za anco­ra conoscere nei det­tagli  il piano indus­tri­ale, è inop­por­tuno. Ci ha fat­to  sor­rid­ere ed al con­tem­po amareg­gia­re leg­gere    notizie dove addirit­tura si  davano  indi­cazioni su cosa e come avrebbe dovu­to agire il poten­ziale nuo­vo impren­di­tore.
Con­sigli, qua­si amichevoli, sul­la   riparten­za ” tem­po­ranea ” di alcu­ni impianti   in atte­sa  del­la costruzione di altri  lon­tani dal­la cit­tà. Striz­zan­do  l’oc­chio al nuo­vo poten­ziale sal­va­tore e facen­do credere  che  questo ter­ri­to­rio si accon­tenterà  di  tut­to.
Le ultimis­sime apparse sui media  sono legate di nuo­vo ad una pro­duzione da forno elet­tri­co pro­prio per una ques­tione riguardante l’aspet­to ambi­en­tale che potrebbe creare dif­fi­coltà all’im­pren­di­tore .
Sicu­ra­mente ILVA docet!
Come Uglm rite­ni­amo che le deci­sioni da pren­dere siano e saran­no molto impor­tan­ti vis­to che seg­n­er­an­no  il futuro  di un intero ter­ri­to­rio. Per questo moti­vo va fat­to capire bene — tut­ti i sogget­ti coin­volti lo dovreb­bero pre­tendere- che chi­unque abbia un inter­esse reale deve  pro­porre  un prog­et­to serio e duraturo.
La sicurez­za dei lavo­ra­tori e del ter­ri­to­rio non pos­sono essere messe  in sec­on­do piano.  Il lavoro è  fon­da­men­tale per vivere ma non cedi­amo alla ten­tazioni di avere qual­cosa subito  pur di uscire da ques­ta situ­azione. Di impren­di­tori che han­no sfrut­ta­to la situ­azione las­cian­do­ci con un pug­no di mosche  ne abbi­amo avu­ti e dovrem­mo aver impara­to qual­cosa in questi anni. Come è  pre­oc­cu­pante ricon­seg­nare un ter­ri­to­rio  nelle mani  di un uni­co sogget­to dal quale dipen­dere.
Pri­ma di par­lare di 1800 posti diret­ti e del­l’in­dot­to anche il sin­da­ca­to ha il dovere di  capire meglio cosa preve­da  il piano indus­tri­ale e se pos­si­amo rius­cire nel­l’in­ten­to di  spostare dal cuore del­la cit­tà   la fab­bri­ca:  il momen­to di svoltare è  questo. Dob­bi­amo pre­tendere altresì  che siano fat­te le boni­fiche. Gli sman­tel­la­men­ti sen­za un piano indus­tri­ale, che non sarà più quel­lo di Issad Rebrab, non pos­sono anco­ra par­tire, ma met­tere in sicurez­za gli impianti che neces­si­tano può essere intan­to una stra­da dovu­ta che molte volte anche il pri­mo cit­tadi­no ha con­di­vi­so come per­cor­so.
La rinasci­ta del nos­tro ter­ri­to­rio deve prevedere  e pas­sare  dal­la diver­si­fi­cazione, occorre uscire dal­la mono­cul­tura,  per­se­ver­are a rimanere in un uni­co set­tore, qual­si­asi esso sia, è sem­pre per­dente.
Uglm  vig­ilerà  in maniera atten­ta pre­tenden­do il lavoro ma anche sicurez­za sen­za mai dimen­ti­care la nos­tra sto­ria. Guardan­do ad un futuro carat­ter­iz­za­to da  una indus­tria  più che pesante “pen­sante”, duratu­ra e dove il “green” non sia solo una paro­la da aggiun­gere per dare col­ore.

Seg­rete­ria UGLM Livorno e Clau­dio Luc­ch­esi RSU Afer­pi 

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