Tante notizie ma occorrono fatti concreti
PIOMBINO 3 giugno 2017 — Innumerevoli notizie ma ora passiamo a fatti concreti!
Il 30 giugno si avvicina e non possiamo perdere tempo andando a caccia delle inadempienze che, tra l’altro, dalle ultime dichiarazioni, sembrerebbero non solo di una parte. Ribadiamo che occorre conoscere, con certezza se Rebrab è disponibile ad una sorta di Marzano bis e se sarà autorizzata, come ammortizzatore sociale, la solidarietà per i lavoratori diretti. Ma occorre anche seriamente parlare di lavoro. Occorre capire, alla luce dell’incontro tra il presidente dell’Adsp dell’Alto Tirreno il direttore della Cevital, Said Benikene, cosa realmente si intenda con il voler dare seguito alle promesse di rilancio dello scalo piombinese e le rassicurazioni circa la volontà di arrivare entro la fine di giugno con il business plan dettagliato (uno nuovo?). Da questi punti fondamentali poi possiamo e dobbiamo scendere ad approfondire altri aspetti: stanno rientrando in Azienda una ottantina di persone. Questa notizia è da ritenersi più che positiva. Soprattutto se si inizia a parla di demolizioni e messa in sicurezza. Magari potrebbe essere il momento di coinvolgere, oltre ai diretti anche quei lavoratori dell’indotto che sono rimasti nel limbo. Ci vengono in mente aziende come la Bertocci ed anche altre, che proprio per questi lavori, hanno maggiore formazione e potrebbero essere ricollocate. Ricordiamo che i lavoratori dell’indotto non hanno ammortizzatori come i diretti e che in questo modo si potrebbe dare la possibilità a tutti di lavorare “insieme” come una volta senza fare la classica guerra tra poveri. Sempre per l’indotto ci risulta che stiano entrando altre ditte per le pulizie civili. Anche in questo caso, se fosse così, pur non entrando nell ‘organizzazione del lavoro, ma solo per capire il criterio delle scelte aziendali, per quale motivo nn sono state coinvolte le lavoratrici già presenti in azienda da più di 20 anni nei servizi delle pulizie civili, presenti in Aferpi con le aziende Cooplat e Acli Labor alle quali proprio a maggio la committente ha ridotto ancora l’appalto? Quali intenzioni ci sono per le poche aziende dell’indotto rimaste? Per le mense e pulizie si parlerà ancora di tagli rendendo così impossibile preservare addirittura le attuali 2 settimane lavorative? Aferpi avrà le sue esigenze ma in questa situazione ci sarebbe da far prevalere il buon senso e cercare di preservare l’organico storico e non creare “nuova disoccupazione”. Di questo il sindacato deve farsi carico ma anche chi ci amministra non può permettere che si creino ulteriori emorragie quando ci sarebbero le potenzialità per lasciare tutto allo status quo. Insomma priorità al lavoro per dare dignità. Un tavolo per l’indotto che veda protagoniste tutte le categorie di appartenenza che hanno piena conoscenza delle problematiche come, tra l’altro, fino ad oggi ha fatto la categoria dei metalmeccanici per le proprie vertenze.
Segreterie provinciali Ugl Terziario e Ugl Metalmeccanici.