Tanti richiedenti asilo e tanti stranieri disoccupati
PIOMBINO 26 ottobre 2017 — La Val di Cornia è la zona della Toscana che ha il più alto tasso di richiedenti la protezione internazionale accolti nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS). Ogni 1000 persone residenti si contano 8,83 richiedenti. Sono in totale 517 ospitati in centri di Campiglia, Piombino, San Vincenzo e Suvereto. La media Toscana parla di 3,41. In fondo alla classifica l’isola d’Elba che non ne accoglie nessuno. Risulta dalla pubblicazione della Regione Toscana “Indicatori di salute Zona Val di Cornia” del 18 settembre 2017:
I CAS sono collocati in strutture pubbliche non più utilizzate come la scuola di Franciana o l’ex centro di recupero per tossicodipendenti delle Pianacce o in strutture private di tipo alberghiero, come il residence La Caravella a Piombino o la Rosa dei Venti e I 5 lecci a Venturina. Perlopiù comunque lontano dai centri abitati.
L’ultimo bando della Prefettura di Livorno per l’affidamento dei servizi di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale prevede che i servizi erogati siano l’alloggiamento in strutture, l’erogazione dei pasti, la gestione amministrativa degli ospiti, l’assistenza generica alla persona, il servizio di pulizia, fornitura di biancheria ed abbigliamento, un pocket money di 2,50 euro pro capite/pro die fino ad un massimo di 7,50 euro per nucleo familiare, da erogare preferibilmente sotto forma di “buoni” o di carte prepagate, una tessera/ricarica telefonica di 15 euro all’ingresso, servizio di trasporto per tutte le esigenze relative ai servizi amministrativi, giurisdizionali e sanitari da rendere, nel corso del periodo di accoglienza, orientamento e accesso ai servizi del territorio, servizi funzionali all’assistenza sanitaria. Inoltre sono servizi minimi da garantire l’insegnamento della lingua italiana, la mediazione culturale, il servizio notturno con presenza obbligatoria di un operatore, il sostegno socio psicologico, la fornitura del vestiario.
Il richiedente asilo è una persona che, fuori dal Paese di origine, presenta, in un altro Stato, domanda di protezione internazionale o comunque ha manifestato la volontà di chiedere asilo. Un richiedente rimane tale fino alla decisione delle autorità competenti sul riconoscimento dello status di rifugiato o di altra forma di protezione.
Ai sensi della Convenzione di Ginevra è rifugiato colui che essendo perseguitato o temendo di essere perseguitato per motivi di razza, religione, cittadinanza, appartenenza ad uno specifico gruppo sociale o per le proprie opinioni politiche ha abbandonato il proprio Paese non potendo o non volendo avvalersi della protezione di tale Paese.
La persona alla quale viene riconosciuto lo status di rifugiato ha diritto ad un permesso di soggiorno della durata di 5 anni, rinnovabile.
I Centri di Accoglienza Straordinaria sono immaginati al fine di sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti. Ad oggi costituiscono la modalità ordinaria di accoglienza. Sono individuati dalle prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici, sentito l’ente locale nel cui territorio la struttura è situata. La permanenza dovrebbe essere limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento del richiedente nelle strutture di seconda accoglienza (SPRAR, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ma in realtà anche per la carenza di simili strutture, la durata si prolunga fino a due anni e più.
Stranieri iscritti alle anagrafi
In Val di Cornia gli stranieri iscritti regolarmente alle anagrafi sono 5.387 pari al 9,222% della popolazione residente. Si tratta di una percentuale inferiore alla media regionale che colloca la Val di Cornia al 25° posto delle 34 zone in cui la regione è suddivisa:
È un fenomeno in crescita dai primi anni 2000 anche se negli ultimi anni la crescita si è attenuata:
La disoccupazione degli stranieri
Il tasso grezzo di disoccupazione, che mette in rapporto percentuale gli iscritti stranieri ai Centri per l’Impiego in cerca di lavoro e i residenti stranieri in eta 15–64 anni colloca la Val di Cornia nei punti alti della classifica regionale: ben oltre la media è la terza delle zone con il più alto livello di disoccupazione tra gli stranieri:
Il dato è strutturalmente connesso nel tempo al rallentamento dei flussi migratori. Tra attrattività dal punto di vista occupazionale e andamento dei flussi migratori c’è una stretta relazione. Più aumenta la disoccupazione più diminuiscono in flussi migratori:
Gli stranieri nelle scuole
La percentuale di bambini e ragazzi stranieri iscritti nel ciclo scolastico regionale (scuole primaria e secondarie di I e II grado) riflette a grandi linee la presenza straniera generale sul territorio. In Val di Cornia ci sono 10 bambini e ragazzi stranieri ogni 100 iscritti; questo dato colloca la zona al 29° posto nella graduatoria regionale ben al di sotto della media regionale che è di 13 bambini e ragazzi:
Minori stranieri non accompagnati
In Val di Cornia la percentuale di minori stranieri non accompagnati (MSNA) accolti in strutture residenziali rispetto al totale dei minori accolti è del 21 43% e colloca la zona al 10° posto nel panorama regionale anche se sotto la media. Si tratta di numeri piccoli, 6 stranieri sul totale dei 28 minori accolti:
Mentre n Toscana così come sul territorio nazionale l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è in costante aumento in Val di Cornia invece è in diminuzione: