Tasi, a Piombino aliquota troppo alta

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PIOMBINO 7 mag­gio 2014 — I piom­bi­ne­si pro­pri­etari di una pri­ma casa saran­no costret­ti a pagare la Tasi nel­la misura mas­si­ma. Questo gra­zie al rego­la­men­to approva­to il 30 aprile dal con­siglio comu­nale. La cam­pagna elet­torale piom­bi­nese con­cen­tra i suoi riflet­tori sul­lo scon­tro Ren­zi-Gril­lo, sui cartel­li strap­pati e sug­li insul­ti, ma nel frat­tem­po la crisi attanaglia i cit­ta­di­ni. E l’am­min­is­trazione comu­nale cosa fa? Risponde con un aumen­to del­la pres­sione fis­cale. Con la legge di sta­bil­ità del dicem­bre scor­so il Gov­er­no Let­ta ci ha “regala­to” una nuo­va tas­sa, l’im­pos­ta uni­ca comu­nale (Iuc), che, sebbene uni­ca, è com­pos­ta da Imu, Tasi e Tari. Un provved­i­men­to che ha così autor­iz­za­to i Comu­ni a ritornare a tas­sare anche le prime case. Il rego­la­men­to approva­to pochi giorni fa dal con­siglio comu­nale, con il lavoro del­l’asses­sore al bilan­cio, nonché can­dida­to sin­da­co, Mas­si­mo Giu­liani, ha sta­bil­i­to che sul­la pri­ma casa dovrà essere paga­ta la Tasi (trib­u­to per i servizi indi­vis­i­bili) e che tale tas­sa ven­ga appli­ca­ta nel­la misura mas­si­ma con­sen­ti­ta dal­la legge di sta­bil­ità, cioè il 2,5 per mille (tale nor­ma infat­ti prevede­va un’aliquo­ta vari­abile tra lo 0,25 per mille ed il 2,5 per mille). La con­seguen­za è che il pro­pri­etario di una pri­ma casa dovrà pagare una tas­sa sala­ta: anche essere pro­pri­etari di un allog­gio, com­pra­to mag­a­ri con anni di lavoro, oggi diven­ta un lus­so. Sarebbe sta­to oppor­tuno non sot­to­va­l­utare la forte crisi che a Piom­bi­no gra­va sulle famiglie e le attiv­ità com­mer­ciali medio-pic­cole. Rite­ni­amo che il Comune avrebbe dovu­to prevedere più ampie esen­zioni e appli­care il min­i­mo del­l’aliquo­ta, sal­va­guardan­do così la pri­ma abitazione ed i fon­di com­mer­ciali.

Francesco Fer­rari can­dida­to sin­da­co

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