The end: la Concordia sarà demolita a Genova
ROMA 30 giugno 2014 — Questa volta la decisione è definitiva. Il Consiglio dei ministri ha preso atto delle indicazioni emerse in sede di Conferenza dei servizi e ha stabilito che il relitto della Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio 2012, venga smaltito nel porto di Genova secondo il progetto presentato da un raggruppamento di imprese che fa capo alla spa San Giorgio del porto.
Ovviamente all’esame del governo era solo il progetto dell’armatore, individuato come attore principale alla presentazione di una proposta. Nella sostanza, nonostante indicazioni circa soluzioni diverse da quella ligure circolate anche nelle ultime ore, il Consiglio dei ministri non ha discusso di nessun altro piano se non quello relativo al porto di Genova, esaminato dalla Conferenza dei servizi e soggetto a prescrizioni soprattutto per la tutela dell’ambiente.
La notizia è stata ufficializzata durante una conferenza stampa convocata al termine della seduta del consiglio dei ministri. È stato il premier Renzi, accompagnato dai ministri Orlando e Alfano, a rendere nota la scelta sottolineando di comprendere “chi puntava su soluzioni diverse” ma di andare avanti sulla scelta indicata da Costa e Carnival e sostenuta in Conferenza dei servizi da 17 voti su 19.
Al riguardo il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, dopo la riunione, ha firmato il seguente comunicato stampa emesso dal suo ministero: “Con l’approvazione in Consiglio dei ministri del progetto di smaltimento della Concordia in un porto italiano come Genova viene premiata la linea del governo per la quale mi sono battuto sin dall’inizio. Serviva uno scatto di orgoglio da parte del nostro Paese di fronte a un dramma che ha creato enormi danni all’Italia e oggi abbiamo creato, rispettando i tempi previsti, le condizioni per trasformare una tragedia in opportunità di rilancio. Ora vigileremo perché tutte le prescrizioni ambientali vengano pienamente rispettate e perché si possa concludere questa vicenda senza alcun rischio ambientale”.
Dal canto proprio il governatore della Liguria Claudio Burlando, avvertito da Renzi attraverso un sms, contenente la sola parola “Genova”, ha reso all’Ansa questa dichiarazione: “Abbiamo fatto un bel lavoro come cluster portuale, marittimo e industriale. Mi pare che le istituzioni si siano mosse come un sol uomo e che questo abbia consentito in un clima molto aspro e difficile di portare a casa un risultato importante. E’ la dimostrazione che quando facciamo invece di parlare possiamo vincere qualche battaglia”.
Al momento non risultato dichiarazioni da parte dei sostenitori del porto di Piombino. L’ultima esternazione, in ordine di tempo, è stata quella del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi che, alla vigilia della seduta del Consiglio dei ministri, aveva dettato all’agenzia Asca: “Per lo smantellamento della Costa Concordia il governo non accantoni l’ipotesi Piombino, calcolando il ‘rischio di fare una figuraccia mondiale”.
Chissà se quando passa davanti a Piombino gli faranno fare l’inchino?