Ticciati e Tempestini visitano RIMateria
PIOMBINO 20 aprile 2019 — I candidati a sindaco di Piombino, Anna Tempestini, e quello di Campiglia Alberta Ticciati, hanno effettuato un sopralluogo nella discarica di RIMateria, accompagnati dal presidente della società Claudia Carnesecchi e dal direttore Luca Chiti, con i quali hanno avuto un proficuo scambio di idee sul progetto industriale. È emersa una realtà che nei fatti smentisce molti luoghi comuni. È innegabile che l’azione di risanamento della discarica ex Asiu stia causando disagi ai cittadini ed è da apprezzare la disponibilità dell’azienda a sottoporsi a qualsiasi controllo in materia sanitaria e ambientale. RIMateria ha in corso il completamento dei pozzi di aspirazione del biogas, che fanno tra l’altro parte delle prescrizioni della Regione. Questa è la causa delle maleodoranze avvertite e innegabili, ma che dall’altro lato confermano l’importante lavoro di ambientalizzazione in atto che, ovviamente, richiede tempi e risorse finanziarie adeguate. Risorse che RIMateria sta ricercando in proprio. Da qui la decisione di far convergere capitali pubblici e privati in un’azione di interesse comune: il risanamento di una rilevante parte del territorio gravemente compromessa da decenni di attività siderurgica.
L’ingresso dei privati tuttavia risponde anche alle prescrizioni della legge Madia. In sostanza la presenza pubblica nella società poteva essere confermata solo individuando un interesse generale. Cosa che hanno fatto i Comuni di Piombino, Campiglia e San Vincenzo in presenza di una forte estrazione di materiale di cava che può essere in gran parte sostituito da quello riciclabile proveniente dalle lavorazioni siderurgiche. Attività che auspichiamo possano riprendere al più presto ma che continueranno a produrre scorie, anche nel caso di un’acciaieria elettrica, in parte riciclabili e in altra inevitabilmente da conferire in una discarica controllata.
Siamo dunque di fronte a una grande mistificazione di chi promette di impedire una nuova discarica e, conseguentemente, l’azione di risanamento del territorio.
Si sostiene da più parti che l’ingresso dei privati possa sbilanciare l’azione di RIMateria in favore dell’interesse privato. Il presidente Carnesecchi ha ribadito che, nei contratti stipulati con Unirecuperi e Navarra, il pubblico si è riservato le facoltà di indirizzo: qualsiasi decisione non potrà prescindere dal parere del socio pubblico.
RIMateria sta dunque lavorando concretamente al progetto di bonifica. Il recupero a fini produttivi dell’area di 36 ettari occupata dalla discarica abusiva ex Lucchini appare ad ogni logica fondamentale. Per affrontare questa sfida RIMateria ha senza dubbio bisogno di risorse economiche. Solo per risanare la discarica LI53 l’azienda prevede un investimento di 9 milioni. Risorse che possono arrivare da un trasparente rapporto con i privati o da un consistente intervento pubblico. Nel secondo caso appare indispensabile che parte dei 50 milioni, messi a disposizione dall’accordo di programma del 2014, di cui la disponibilità è stata affidata a Invitalia, vengano rivolti al progetto di risanamento proposto da RIMateria.
PD Federazione Val di Cornia-Elba