Torna l’incubo della tassa “TIRRENICA”
SUVERETO 6 gennaio 2016 — Un mese fa i cittadini di Livorno e di Grosseto hanno detto NO alla riforma costituzionale voluta da Renzi e sostenuta da Rossi e Nencini. Le associazioni ambientaliste e il coordinamento NO SAT, hanno aderito compatte al fronte del NO denunciando che la de-forma, tramite il cambiamento dell’art.117, avrebbe permesso al governo di rendere insignificante il parere delle comunità e degli amministratori locali sulle opere da fare sul loro territorio.
Preminenti interessi nazionali,ossia preminenti interessi degli speculatori amici delle lobby dell’asfalto, del cemento e dei rifiuti, avrebbero potuto decidere tutto lontano da chi tali decisioni avrebbe subito. Come se fossero organismi geneticamente modificati per non ascoltare i cittadini questi governanti sembrano programmati con un unico scopo: mantenere il potere ed appropriarsi dei nostri soldi.
“La Tirrenica s’ha da fare!” annuncia Nencini vice ministro delle infrastrutture, a mezzo stampa. “Bisogna riaprire i cantieri a cominciare da quelli nel livornese”.
Inizia di nuovo il solito mantra, smontato da anni di analisi di dati, cifre, documenti, ma che loro continuano a riproporre: “La Tirrenica è indispensabile per lo sviluppo della Maremma”,“ Lo chiede l’Europa”.
La Tirrenica ha una sorella maggiore: la stazione Foster di Firenze, un progetto tanto folle quanto inutile che le stesse Ferrovie hanno bocciato ma che Rossi, Renzi e Nencini continuano a sostenere come necessario. Ma se non è utile alle Ferrovie, ci spieghino, a chi può servire? Anche l’attuale progetto della Tirrenica è stato bocciato dal committente, come per la stazione Foster, Autostrade spa ha chiaramente fatto intendere che per fare l’autostrada Tirrenica, non basta togliere tutti i costi per le complanari promesse ma serve anche un lauto contributo dello Stato o un aumento delle tariffe autostradali di tutt’Italia.
Ecco che la 398 per Piombino, ad esempio, promessa più volte quale benefit del pedaggio autostradale sulla oggi gratuita variante, sarà forse completata dallo Stato (Anas) al contrario di tutte le promesse fatte nei passati anni.
Non hanno imparato la lezione del referendum e continuano ad essere carenti di buon senso nel valutare gli interessi pubblici. Allora sappiano che siamo pronti a resistere un’altra volta. Ne va della nostra economia, del nostro turismo, della nostra agricoltura, del nostro paesaggio, del nostro diritto ad una mobilità sicura e gratuita e del debito che lasceremo ai nostri figli. Se per loro non hanno nessun valore perché devono accontentare i loro padroni che hanno pianificato il tutto in qualche bottega oscura, noi rispondiamo con delle proposte concrete e fattibili nell’interesse dei cittadini: togliere la concessione alla SAT, ammodernare l’Aurelia a sud di Grosseto come da progetto ANAS 2001, proseguire nella manutenzione straordinaria della variante Aurelia a Nord di Grosseto iniziata da Anas, potenziare il trasporto su rotaia e mare.
Questo è utile ai nostri territori, altro non serve per lo sviluppo della Maremma: i cittadini e molte amministrazioni lo hanno ampiamente capito, Enrico Rossi e Nencini pare di no!
*Giuliano Parodi è sindaco Suvereto e coordinatore NoSat