Tra centrali a carbone e poletti per la rottamazione
PIOMBINO 29 giugno 2014 — Sembra che tutto taccia, ma nelle segrete stanze qualcosa si muove ed ogni tanto qualche indiscrezione trapela rispetto alle vicende di casa nostra.
Oramai siamo in piena campagna elettorale per le regionali, sia che si tratti di primarie di partito o di coalizione che di elezioni vere e proprie, è fuori dubbio che il nostro comprensorio sia una base solida di partenza per il consenso alla carica di governatore.
Gli sforzi per mantenere l’attenzione su Piombino sono apprezzabili, ma non sempre i contenuti sono autorevoli come dovrebbero, e soprattutto chiari rispetto agli obbiettivi veri e propri.
Vi sono voci dissonanti che emergono da più parti rispetto ad un’ipotesi di centrale a carbone, che potrebbe coinvolgere l’ambito industriale, qualora un’ investitore ne facesse o ne abbia già fatto espressamente richiesta, oppure direttamente una riconversione dell’impianto di Tor del Sale.
Ricordiamo, che questioni di questo genere sono parte integrante di ampie riflessioni che non possono prescindere da valutazioni che devono essere affrontate senza ricatti occupazionali o sociali, od eventuali sotterfugi politici.
Lo stesso su possibili scenari legati ad un’eventuale “poletto di rottamazioni navali a gestione familiare”, qualora non arrivi la Concordia a Piombino, che ovviamente non avrebbe senso sia sotto il profilo occupazionale che ambientale.
Infatti, se la Concordia dovesse andare a Genova, lì nascerebbe un vero e proprio Polo di Rottamazioni navali con ampio interesse da parte delle più grandi aziende nazionali ed europee del settore.
Ovviamente queste sono tutte supposizioni e chiavi di lettura che nascono da interpretazioni soggettive alimentate da voci di corridoio, ma sarebbe opportuno incominciare ad approfondire, per evitare sorprese soprattutto sulla più volte paventata centrale a carbone.
Purtroppo, fino ad oggi, fra sogni ed illusioni, l’unica cosa certa è la chiusura dell’AFO, tutto il resto sono solo dichiarazioni d’intenti ed una serie di inspiegabili rinvii.
Luigi Coppola