Tra esternazioni strumentali e problemi veri

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 28 mag­gio 2015 — L’im­pres­sione che si per­cepisce dagli ulti­mi svilup­pi sul­la vicen­da Lucchini/Cevital è che ci siano prob­lem­atiche riguardan­ti gli inter­ven­ti pub­bli­ci e le garanzie ban­car­ie a cari­co del grup­po. La cosa è alquan­to strana, tali ques­tioni sareb­bero dovute essere già asso­date a fronte di una pos­si­bile fir­ma a breve, ossia entro il 31 mag­gio. Nor­mal­mente una multi­nazionale o un grup­po indus­tri­ale, quan­do arrivano a chi­ud­ere un’acquisizione, dovreb­bero avere già tut­to chiaro, sia riguar­do agli inves­ti­men­ti che agli incen­tivi pub­bli­ci, dovreb­bero even­tual­mente rimanere da definire solo pic­coli det­tagli. Per­tan­to, le dis­tanze sot­to il pro­fi­lo stret­ta­mente sin­da­cale a questo pun­to sem­br­ereb­bero più un pretesto che altro. E’ ovvio che tali trat­ta­tive siano dif­fi­cili, e forse una mag­giore atten­zione nel­la comu­ni­cazione sarebbe sta­ta utile, ma vis­to le tante ester­nazioni, tal­vol­ta anche stru­men­tali, in par­ti­co­lare da parte del­la polit­i­ca, ora­mai è fisi­o­logi­co che l’im­mag­i­nazione cor­ra ver­so le più dis­parate ipote­si. L’aus­pi­cio è che domani si chiariscano le posizioni e si arrivi ad una soluzione per tan­ti lavo­ra­tori e per le loro famiglie.

Lui­gi Cop­po­la

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