Tra rifiuti speciali e fideiussioni dubbie non c’è pace
PIOMBINO 19 luglio 2018 — Nella seduta del 16 luglio il consiglio comunale di Piombino ha approvato, con i soli voti della maggioranza, un’anticipazione di cassa di 350mila euro per pagare alla società Finworld SpA la polizza fideiussoria a favore della Regione Toscana per il rilascio o il rinnovo della Autorizzazione Integrata Ambientale della discarica di Poggio ai Venti. In pratica RiMateria paga una commissione, per il rilascio della garanzia, ad un intermediario autorizzato (in questo caso Finworld) che si impegna nei confronti del beneficiario (la Regione Toscana) a pagare al posto del soggetto (RiMateria) nel caso questo risultasse inadempiente. L’intermediario rilascia la fideiussione dietro pagamento di una commissione e i 350.000 euro che il nostro Comune ha anticipato a RiMateria servono a questo. La somma dovrà essere rimborsata “anche a rate, secondo la disponibilità della società, entro il 31 dicembre 2018: ma valutata a quella data l’eventuale permanenza di condizioni di difficoltà finanziaria.…la Giunta comunale può concedere una dilazione del pagamento fino al 30 giugno 2019”.
Un prestito messo in votazione senza che ai consiglieri (almeno quelli di minoranza) siano stati forniti i dati necessari per conoscere i bilanci della società e un dettagliato piano di rientro da essa fornito.
Le opposizioni, unite, hanno fortemente contrastato questo atto e si sono anche opposte al fatto, inedito, che a presentare questa delibera di variazione di bilancio (un atto prettamente politico/amministrativo) sia stato il manager di una società partecipata e non i rappresentanti istituzionali estensori e responsabili dell’atto deliberativo. Le opposizioni sono uscite prima del voto, in segno di protesta contro una delibera che presta denaro pubblico a una società che vive in continuo affanno finanziario e che è nata al solo scopo di ripianare l’enorme debito ereditato dalla malagestione Asiu.
RiMateria per risanare questo disastro ha riempito fino a 32 metri di altezza una discarica preesistente, quasi esaurita e progettata per essere alta 9 metri; l’ha fatto nonostante la discarica non fosse a norma e costringesse gli abitanti delle zone vicine a respirare il biogas liberato nell’aria a causa della mancanza del numero di pozzi previsti per captarlo e dei motori per bruciarlo. Ha innalzato, ad un ritmo di 35/40 camion al giorno, una montagna di rifiuti, 1/3 dei quali provenienti, tra l’altro, dalle due società Lonzi e Rari indagate per traffico illecito di rifiuti pericolosi. Benché la discarica non fosse non a norma RiMateria ha continuato a progettare nuovi spazi di discarica, in modo da poter ricevere altri conferimenti ed ha presentato (senza che i consigli comunali dei Comuni azionisti ne fossero informati) una richiesta per l’ampliamento fino a 2.850.000 metri cubi, da riempire con rifiuti speciali provenienti da fuori e non dal nostro SIN, come vogliono farci intendere.
Ma c’è anche un’altra questione di non poco conto. La società che rilascia la fideiussione, la Finworld, ci risulta che nel 2016 era stata sospesa dal registro dei soggetti autorizzati, con un atto della Banca d’Italia. In seguito a un ricorso e dietro presentazione di una garanzia rilasciata da un altro intermediario autorizzato, è stata nuovamente iscritta al registro, ma con riserva. Fino a quando questa fideiussione sembra che non sia stata ritenuta valida. La Gazzetta dello Sport il 14 luglio 2018 denuncia alcune fideiussioni false o irregolari garantite ad una decina di club di C dalla società di intermediazione finanziaria Finworld. Di recente, il 5 giugno 2018 una società calabrese che eroga contributi europei ha comunicato che non accettava fideiussioni rilasciate da Finworld. Sarà il beneficiario (cioé in questo caso la Regione Toscana) a decidere se una fideiussione è accoglibile o no, ma l’ iscrizione all’albo è un requisito imprescindibile. E quello ci risulta che sia ancora sub iudice, in attesa della sentenza definitiva del Consiglio di Stato, prevista per il 19 luglio 2018. E se la fideiussione risultasse un foglio inutile rilasciato da una società non autorizzata a rilasciarlo?
Un’Altra Piombino