Trascinano la Val di Cornia verso il declino
Nelle elezioni del 2009 il PD si era impegnato a superare il Circondario e a costituire l’Unione dei Comuni della Val di Cornia che, se ben amministrata, avrebbe consentito di ridurre le spese, di rinsaldare la programmazione unitaria e di salvaguardare l’autonomia e l’identità dei singoli Comuni.
Nel 2010 il Circondario fu sciolto per decreto governativo. I Sindaci annunciarono l’imminente costituzione dell’Unione, ma intanto ciascun Comune stava riprendendosi le funzioni associate già trasferite da decenni al Circondario, con spreco di denaro e di esperienze amministrative.
Le leggi che obbligano i Comuni sotto 5.000 abitanti ad associare le funzioni c’erano già almeno dal 2010, ma sono state colpevolmente ignorate. Il PD ha aperto una discussione confusa e inconcludente dalla quale si è capito chiaramente che è profondamente diviso, non ha una proposta e sta trascinando le amministrazioni nel caos. San Vincenzo associa il corpo dei vigili urbani con Sassetta, Castagneto e Bibbona. I Comuni di Suvereto e Campiglia hanno già associato vigili urbani e viabilità e ora puntano al Comune unico alle elezioni del 2014. Lo avrebbero deciso i direttivi del PD di Campiglia e Suvereto con il segretario della federazione Fabiani: gli stessi che nel 2009 hanno scritto nei programmi elettorali che avrebbero costituito l’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia. Con quale faccia, a pochi mesi dalle elezioni, propongono lo scioglimento dei due Comuni? Dov’è il rispetto per i cittadini? Quanto tempo pensano di dedicare, e come, per discutere seriamente di una soluzione tanto radicale quanto improvvisata?
Piombino, che non è obbligato ad associare nulla, discute per conto proprio se chiedere di far parte della provincia di Grosseto, nonostante sia ben presente a tutti che le province non avranno lunga vita. In ogni caso, mentre il Consiglio Comunale di Piombino ha discusso l’argomento, negli altri Consigli Comunali la proposta non è stata neppure ricordata dai Sindaci.
Un quadro disastroso che certifica la fine della Val di Cornia come esperienza politico amministrativa. Gli effetti sono gravi e incidono direttamente sulla capacità di reagire alla crisi. Pianificazione unitaria del territorio, agricoltura, turismo, sistema delle piccole e medie imprese, trasporti pubblici, servizi sanitari e sociali, uso delle acque, gestione dei rifiuti, gestione dei parchi, sono temi sui quali sono indispensabili politiche sovracomunali e sui quali da tempo questa zona non elabora più nessuna proposta credibile e praticabile. Spesso si perde anche la conoscenza dei problemi e si delega ad altri livelli istituzionali il governo di servizi essenziali come la sanità, l’acqua e i rifiuti, sempre meno efficienti e sempre più costosi per i cittadini. Gli scenari che si prefigurano aggraveranno ancora di più la situazione.
Di fronte a questo sfascio ribadiamo la nostra proposta. Si associno subito le funzioni amministrative tra i cinque Comuni della Val di Cornia, evitando che i Comuni di Suvereto e Sassetta vengano commissariati nel 2013 per responsabilità di chi li ha amministrati. Si costituisca l’Unione mantenendo l’autonomia e l’identità dei singoli Comuni. Si lavori insieme, da subito, per mettere in campo progetti per l’economia e i servizi che vedano coinvolta l’intera Val di Cornia nella reazione alla drammatica crisi economica e sociale. Solo da qui si può partire per ulteriori future discussioni sulla riforma istituzionale. Altre strade, come dimostrano i fatti, portano allo sfaldamento di questo territorio.
Non è giusto che i cittadini della Val di Cornia paghino le colpe di politici che hanno mentito e di amministratori che non hanno saputo riorganizzare i propri Comuni. Il prezzo è alto: un ulteriore scivolone di questa zona verso il declino.
Comune dei Cittadini