Trasporti, il gruppo di Tiemme ha perso la gara
PIOMBINO 14 ottobre 2015 – Anche in politica vale l’assunto del vecchio Giovanni Trapattoni: “Non dire gatto, se non l’hai nel sacco”.
Riguardo alla gara regionale per l’assegnazione del trasporto pubblico locale in tutta la Toscana, il vicepresidente di Tiemme, Carlo Torlai, rammaricandosi per essere stato, di fatto, costretto a rassegnare le dimissioni, ebbe a scrivere il 24 settembre scorso: “Oggi che abbiamo presentato un’offerta molto complessa, che ci misuriamo con un colosso come Ratp e che siamo fortemente convinti di vincere proprio per la qualità ed il livello raggiunto dalla nostra offerta, non nascondo la forte delusione di non poter festeggiare il buon esito”.
Purtroppo non è andata secondo gli auspici di Torlai e di Tiemme: il colosso francese Ratp ha, infatti, vinto la gara tramite la sua controllata (100%) Autolinee toscane che opera nel Mugello e che già gestisce la tranvia fiorentina. A contrastare Autolinee toscane, nella gara, c’era soltanto il consorzio Mobit (Mobilità toscana) che riunisce alcune tra le 14 aziende attualmente attive nel trasporto pubblico della regione tra cui Tiemme, BusItalia del gruppo Ferrovie dello Stato, Cap, Copit, Atn e Citt Nord.
L’assegnazione del servizio si basava sulla migliore offerta ovvero sull’integrazione del valore tecnico e del ribasso economico. Per l’offerta economica Mobit ha ottenuto 60 punti, Autolinee toscane 59,54; per il ribasso Mobit si è fermato all’1,75 per cento mentre Autolinee toscane è arrivato al 3,003 per cento.
La valutazione congiunta dei due parametri ha portato al successo di Autolinee toscane salvo le previste verifiche che verranno eseguite nei prossimi giorni prima dell’aggiudicazione definitiva del servizio da parte della Regione.
La nuova concessione porterà nella casse di Palazzo Strozzi Sacrati 4 miliardi di euro ed avrà valore per i prossimi 11 anni con una previsione di 100 milioni di chilometri all’anno per un servizio di trasporto pubblico in tutto il territorio toscano a far data dalla primavera del prossimo anno.
La vittoria del gruppo francese non è senza ripercussioni. Il presidente di Autolinee toscane, Bruno Lombardi ha da subito rassicurato gli utenti (“In due anni miglioreremo il servizio”) e i dipendenti delle aziende di Mobit (“Tutti conserveranno il posto e dal 2018 faremo nuove assunzioni”) ma di fronte ad un simile passaggio qualche preoccupazione resta.
Per non parlare della sorte di Tiemme e più ancora delle singole aziende di traporto pubblico che si erano aggregate per dar vita alla stessa Tiemme e segnatamente, Atm di Piombino, Lfi di Arezzo, Rama di Grosseto e Train di Siena.
Viene perfino da sorridere ripensando alle ultime vicende che hanno caratterizzato l’Atm. Di recente, mentre da più parti si segnalava l’ormai evidente inutilità dell’azienda, si è provveduto al rinnovo del consiglio di amministrazione con l’ingresso al vertice del nuovo presidente Marco Macchioni e con la scelta dei consiglieri di amministrazione Rosaria Lombardo e Valerio Rossi, peraltro pensionato e quindi non nominabile in un Cda pubblico in forza della legge Madia (recentemente la sua posizione è stata chiarita dal Cda di Atm con il riferimento, consentito della norma, all’incarico gratuito e alla durata di un solo anno).
L’ingresso nel Cda era stato facilitato dalle dimissioni del presidente Carlo Torlai che però venne riconfermato nella carica di vicepresidente di Tiemme.
Poche settimane ed è scoppiato il caso della richiesta di dimissioni anche da Tiemme per lo stesso Torlai che, secondo quanto scrisse in una lettera ai sindaci, avrebbe avuto pressioni dal primo cittadino di Piombino Giuliani per mollare in favore di “altra persona”. Che subito i giornali quotidiani ed un po’ tutto il mondo politico individuarono in Macchioni.
E ora?
La vittoria della gara regionale da parte di Autolinee toscane rafforza enormemente la posizione di coloro che vogliono chiudere Atm, davvero diventata azienda inutile. E c’è chi, con argomentazioni concrete, prospetta la fine anche per Tiemme il cui ruolo, a questo punto, è tutto da reinventare. Una voce, che raccoglie le fantasie tipiche dei momenti di difficoltà, parla di un impegno dell’azienda di Grosseto, Siena, Arezzo e Piombino nel settore del trasporto scolastico. Certo che, dai 34 milioni di chilometri percorsi dalla sue vetture ogni anno, dai 40 milioni di passeggeri trasportati nei 365 giorni, da un parco mezzi di 750 bus, da oltre 1.150 addetti e da un fatturato di 90 milioni di euro, per Tiemme ridursi a trasportare bambini in classe non è proprio il futuro che sognavano il presidente (38.400 di euro lordi all’anno di compenso), il vicepresidente ed i due consiglieri di amministrazione (24.000 euro ciascuno).