Tre quesiti da cittadini di Piombino e Colmata
PIOMBINO 3 dicembre 2019 — Scriviamo questa lettera aperta al Sindaco ed all’Assessore all’Ambiente del Comune di Piombino, al Presidente della Regione ed all’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana perché ci preme avere risposta ad alcuni quesiti a nostro avviso molto importanti che tuttavia finora ben pochi hanno avuto interesse a far emergere e sinceramente ce ne domandiamo il perché. Se si vogliono davvero tutelare la salute e l’ambiente, queste sono le domande a cui rispondere subito e con chiarezza. Chiediamo a tutte le forze politiche, ai comitati e alle associazioni di unirsi a noi nel porre ai soggetti istituzionali sopra elencati queste domande: alcune lo hanno già fatto, altre sono rimaste in silenzio.
Il primo quesito: la discarica continua a non essere a norma e per questo la Regione Toscana ha imposto il blocco dei conferimenti. Se la discarica non è a norma la salute della popolazione non è garantita! Ci aspettiamo dunque che il Sindaco scriva al Presidente della Regione Toscana chiedendogli di non sbloccare i conferimenti finché i lavori di messa a norma non saranno stati effettivamente eseguiti. Ci aspettiamo che il Sindaco chieda alla Regione di non accontentarsi dell’ennesimo cronoprogramma: ne sono stati fatti a bizzeffe in questi anni e mai che se ne fosse rispettato uno. Il Sindaco farà pubblicamente e subito questa richiesta? La città non può continuare ad essere esposta ai disagi e alle incertezze sanitarie del passato e su questo ci aspettiamo che il Sindaco sia irremovibile e che non si lasci ricattare dalle “difficoltà economiche” che la ditta minaccia di scaricare sui suoi dipendenti. I lavoratori vanno tutelati, certo, ma non con la ripresa dei conferimenti in una discarica che non si è ancora messa a norma nonostante tutte le deroghe, le proroghe e le agevolazioni di cui ha potuto godere. RIMateria ha già più volte dimostrato di non essere capace di garantire un futuro ai propri dipendenti: la SpA ha oltretutto già annunciato una drastica diminuzione del personale e questo dimostra quanto l’argomento delle 50 famiglie che resterebbero senza stipendio sia del tutto pretestuoso. La soluzione va cercata, certo, ma in altro modo. Unirecuperi, mentre RIMateria andava in perdita, guadagnava con il conferimento dei suoi rifiuti ad Ischia di Crociano. Quindi ora Unirecuperi tiri fuori i soldi per i dipendenti e per la messa a norma.
Il secondo: anche quando condotta a norma, ogni discarica ha inevitabilmente un grosso impatto sull’ambiente circostante, specialmente quando a poca distanza vi sono centri abitati, attività produttive, porticcioli turistici e un buon numero di civili abitazioni sparse nella campagna circostante. Ci aspettiamo dunque che il Sindaco disponga immediatamente l’acquisto di centraline per il monitoraggio di tutti gli agenti inquinanti che possono essere emessi da una discarica di quel tipo, che tali centraline ed i loro dati siano sotto il controllo pubblico e che in caso di sforamento dei valori ritenuti pericolosi sia immediatamente disposto il blocco dei conferimenti fino alla completa risoluzione del problema, a tutela della salute dei cittadini.
Il Sindaco farà immediatamente istallare le centraline? La città le sta aspettando da mesi.
Il terzo: per capire quali rischi possono esserci per la popolazione e come gestire in futuro la zona adibita a discarica è indispensabile sapere che tipo di rifiuti ci sono stati conferiti. Ricordiamo che Lonzi e RaRi, indagate per traffico illecito di rifiuti, hanno probabilmente portato proprio in quella discarica rifiuti pericolosi non autorizzati. Il Sindaco darà immediata disposizione per far effettuare i promessi carotaggi su tutta l’area della discarica?
Stiamo aspettando da troppo tempo la messa a norma, i carotaggi, le centraline ed ora ci sembra che stiano addirittura diventando elementi secondari. Temiamo che l’inquinamento prodotto danneggi non solo l’aria, ma che il telo alla base della discarica si sia lacerato in qualche punto lasciando sfuggire percolato: per questo motivo ARPAT ha richiesto nuove indagini ed approfondimenti. Salute ed ambiente devono essere al primo posto e qualsiasi progetto che li considera come aspetti secondari è da scartare. Fino a quando saranno presenti i privati il progetto di ampliamento andrà avanti e le prescrizioni continueranno ad essere aggirate. Chiediamo pertanto all’Amministrazione Comunale e alla Regione di impedirlo con azioni immediate.
Un gruppo di cittadini di Piombino e Colmata