Triste profezia sulla narrazione Cevital
PIOMBINO 5 novembre 2015 — Il 22 settembre 2015 Stile Libero ha pubblicato: «…Si inizi invece a riflettere sul fatto che qualsiasi accordo di Governo, non potrà prescindere dalle LEGGI e REGOLE DEL MERCATO…».
Il Tirreno il 5 novembre 2015 riporta linotipia poi smentita dal Sindaco che il governo algerino ha chiesto a quello italiano di annullare il contratto di vendita di Lucchini a Cevital sostenendo che l’accordo finanziario sarebbe maturato al di fuori dalle leggi che regolano la normativa algerina circa l’uscita di capitali destinati agli investimenti esteri.
A prescindere comunque dalla conflittualità tra il governo algerino ed il sig.Issad Rebrab di Cevital, ciò su cui dovremmo seriamente riflettere concerne la domanda pubblicata da Stile Libero il 22 settembre 2015: «… la nuova e moderna acciaieria di Piombino, considerando il rapporto costo-ricavo dell’investimento ed i tempi oggettivi di realizzazione ed avviamento impianto, risulterà ancora, trascorsi gli anni per la realizzazione impianti, un investimento economicamente sostenibile in rapporto al fluttuare del mercato siderurgico globale?
Sempre da Il Tirreno del 5 novembre 2015: «…Il momento è delicato, complice il brusco calo del prezzo del rottame che rende il progetto di demolizione dell’acciaieria molto più costoso. Inoltre la sovracapacità produttiva cinese sta facendo arrivare in Europa decine di milioni di tonnellate di acciaio a prezzi stracciati in un mercato già saturo…».
Persino il prof. Riccardo Varaldo, già presidente della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, in punta di fioretto fa notare che per Piombino aver puntato solo sulla siderurgia “comincia a mostrare i suoi limiti” per cui si rende necessario aggiornare il piano economico e sociale di Piombino, trovando linee di attività e sviluppopiù in linea con altri tipi di vocazione.
Per una corretta informazione qualcuno dovrebbe farsi carico di promuovere simili riflessioni.
Alberto Guerrieri