Troppe promesse e troppi protocolli disattesi

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 1 dicem­bre 2018 — Anco­ra una vol­ta a Piom­bi­no e negli edi­fi­ci del Comune si con­tem­pla un anti­co rito: la fir­ma dell’ennesimo pro­to­col­lo.
Purtrop­po, even­ti di questo tipo sono sta­ti cel­e­brati fin trop­po negli ulti­mi 10 anni, ma di risul­tati con­creti neanche uno. Rispet­ti­amo il lavoro di tut­ti i pro­tag­o­nisti, sia pub­bli­ci che pri­vati, ma dopo tante promesse dis­at­tese, è ovvio che la cred­i­bil­ità sia scadu­ta. Il por­to è una cat­te­drale nel deser­to, la 398 è anco­ra alla fase prog­et­tuale dopo 30 anni di dibat­ti­to, la prin­ci­pale area siderur­gi­ca anco­ra un’incognita. La cit­tà non ne può più. Purtrop­po ora­mai è pas­sa­ta dal­lo scetti­cis­mo alla rab­bia e questo è un brut­to seg­nale. Non si dimen­ti­ca facil­mente la fidu­cia con car­ta bian­ca con­ces­sa a Khaled Halal­abeh e poi a Issad Rebrab, nonos­tante fos­sero evi­den­ti le loro caren­ze pro­gram­matiche. Lo stes­so pres­i­dente del­la Regione Toscana ave­va fat­to procla­mi in entram­bi i casi, poi tut­to si è con­clu­so come ben sap­pi­amo. Sarà sta­ta anche la sfor­tu­na o la con­tin­gen­za di situ­azioni dif­fi­cili, sta di fat­to che sono state can­to­nate enor­mi. Se poi il vero inten­to è sem­pre e solo sta­to quel­lo di allun­gare il più a lun­go pos­si­bile gli ammor­tiz­za­tori sociali, allo­ra è un’altra cosa, ma avreb­bero fat­to bene a dir­lo nel rispet­to di una comu­nità intera. Non dimen­tichi­amo le dichiarazioni ad orologe­ria in stile politi­co di diri­gen­ti indus­tri­ali, che sono arrivati, se sono andati e poi sono ritor­nati, apparen­do e scom­paren­do come una magia. Non entri­amo sulle ques­tioni di RIMa­te­ria, è una vicen­da che viene da lon­tano ed oggi ne sti­amo pagan­do il con­to, però pri­ma che i diri­gen­ti Afer­pi si esp­ri­mano sul­la dis­car­i­ca con impeg­ni pre­cisi, sarebbe oppor­tuno che pri­ma decidessero cosa fare conc­re­ta­mente del­lo sta­bil­i­men­to di Piom­bi­no. Lo dicem­mo già a suo tem­po e lo ripeti­amo: “I diri­gen­ti Afer­pi non sono espres­sione di una seg­rete­ria polit­i­ca e tan­to meno pos­sono sos­ti­tuir­si all’ufficio stam­pa di un Comune”. A questo pun­to serve che le pro­poste sot­to­scritte si con­cretizzi­no, dopodichè si potrà credere ai pro­to­col­li d’intesa, altri­men­ti si trat­terà anco­ra una vol­ta di aria frit­ta come è sta­to fino ad oggi. Le vec­chie liturgie preelet­torali del­la polit­i­ca del sec­o­lo pas­sato sono super­ate, non serve affret­tar­si gli ulti­mi mesi con manuten­zioni pub­bliche e sim­posi pro­gram­mati­ci per recu­per­are il con­sen­so, il mon­do è cam­bi­a­to e quei tem­pi non torner­an­no più. Forse nem­meno più i voti.

Lui­gi Cop­po­la, Seg­re­tario Provin­ciale UDC Livorno
Mas­si­mo Aurioso, Coor­di­na­tore UDC Piom­bi­no Val di Cor­nia

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