Tutto da rifare: serve un cambio di passo
PIOMBINO 1 ottobre 2015 — Saremo ancora in tempo ? Questa è la domanda che ci stiamo facendo. Se invertissimo la rotta, modificandola pesantemente, quanto tempo rimarrà per risollevare questo territorio? Discontinuità, ora serve questa proiezione, questa modesta capacità di leggere la realtà e dettargli un cambio di passo. La visione di lungo periodo del futuro, ammesso che ci sia stata, non funziona. L’altra domanda è se c’è una consapevolezza di questo e se c’è la volontà del territorio di risollevarsi. Si è capito che non ci sarà ancora una volta Pantalone a pagare per tutti? Non possiamo solo tirarci su il morale con il panorama, serve ben altro che il campanilismo compassionevole.
Per modificare la rotta le prime tre mosse dovrebbero essere:
- rimodulazione dell’accordo di programma, obsoleto rispetto agli attuali piani Cevital ed escludente la 398;
- riformulazione del gruppo di lavoro sull’accordo di programma ponendo alla guida un consulente di comprovata esperienza nel settore;
- accelerazione di tutte quelle azioni necessarie per rilanciare l’economia comprensoriale in accordo con la Regione Toscana.
Inoltre, per perseguire uno sviluppo economico a tutto tondo dell’intero comprensorio della Val Cornia, si ritiene necessario intraprendere un’attenta revisione della strumentazione urbanistica. È urgente intervenire sulla costa Est ed in particolare la Sterpaia, capire quale riuso della Centrale di Tor del Sale, come muteranno le aree industriali, le prospettive della nautica (per leggere clicca qui), cosa fare dell’ormai ex Città futura, monitorare la fattibilità del porto turistico di Poggio Batteria, rivisitare completamente le potenzialità della costa urbana e del promontorio per potenziare il turismo, ripensare meglio Baratti e Populonia in chiave d’attrattività archeologica (per leggere clicca qui), per terminare con il recupero ambientale e paesaggistico delle aree agricole frazionate.
Non c’è un’altra via, e siamo in un ritardo imbarazzante.