Un accordo per il quale non sventolare bandiere
PIOMBINO 30 dicembre 2018 — Ancora una volta sventolano bandiere per un accordo ottenuto con l’azienda Aferpi, un accordo sul quale non possiamo dare un giudizio negativo, ma neppure positivo perché si parla solamente di 25 lavoratori. Su 1200 sono un inizio e va bene ma sanno bene che sono anche la fine.
Il brutto di questo accordo è che sono esclusi ancora una volta tutti i lavoratori delle aree a caldo operai e impiegati. È vero, a piccoli passi la fabbrica va avanti ma ancora oggi non abbiano ancora un piano industriale dettagliato con date certe; abbiamo solo un accordo di programma firmato dal sindaco di Piombino e dal governatore della Regione Toscana dalla lettura del quale siamo sicuri che Jindal non metterà un soldo per i lavoratori e attuerà gli ammortizzatori sociali vigenti e che sarà un progetto a lunga scadenza minimo cinque anni.
Attenzione per gli smantellamenti: adesso manca un accordo ben preciso per far lavorare i lavoratori di Aferpi e indotto, perché vogliamo ricordare a tutti che ci sono aziende specializzate del settore che sono talmente organizzate che non hanno bisogno di nessun lavoratore.
Ribadiamo con forza, e i lavoratori lo sanno benissimo, che senza un piano di diversificazione, bonifiche, finanziamenti, ammortizzatori, come a Taranto adeguati per questo territorio, ne usciremo con un macello sociale.
Non possiamo arrivare tra cinque anni e poi sentirci dire che 1000 lavoratori vanno a casa.
Usb Piombino