Un altro carrozzone per non fare l’Unione dei Comuni
PIOMBINO 27 febbraio 2015 — Non meno di due mesi fa è stato presentato un ordine del giorno dal PD Val di Cornia nei rispettivi consigli comunali per chiedere l’avvio della forma associata “Unione dei Comuni”, addirittura estesa alla Val di Cecina.
E’ di recente, invece, la notizia che i comuni della Val di Cornia stanno lavorando per la costituzione di un’associazione tra comuni (Associazione dei comuni Toscani) che avrebbe la finalità imprecisata, attraverso l’affidamento a una società privata (Impresa Insieme S.r.l.) coordinata dal professor Renato Di Gregorio, di promuovere il marketing territoriale. Questa è l’ennesima conferma che l’Unione dei comuni, unica vera forma reale per la cooperazione tra comuni, è ben lontana dall’essere realizzata, sicuramente non verrà realizzata da queste amministrazioni.
Dal 2009 ad oggi sono pieni i giornali e i programmi elettorali di annunci dei vari sindaci a firma PD, che dichiarano di voler promuovere il territorio e il turismo attraverso la cooperazione tra comuni. Nel 2009 era stata lanciata l’idea dell’unione dei comuni , smentita prima dall’iniziativa del Sindaco Anselmi di passare alla Provincia di Grosseto e poi dalla fusione dei Comuni improvvisata dai Sindaci Soffritti-Pioli (Campiglia-Suvereto). Nel frattempo i Comuni di San Vincenzo e Castagneto guardavano a nord. Nel 2012 gli stessi comuni hanno conferito l’incarico all’università del Sant’Anna di Pisa, per 250.000€, per farsi dire quali sono le potenzialità del nostro territorio. Come abbiamo sfruttato questa ricerca non è dato saperlo.
Nel 2013 vennero organizzate in pompa magna una serie di iniziative pubbliche per promuovere il Brand “alta maremma” che avrebbe dovuto unire i Comuni di Massa Marittima, Scarlino e Follonica con quelli della Val di Cornia per promuovere il territorio dell’alta maremma. Nessun atto è stato portato nei rispettivi consigli comunali e l’iniziativa si è spenta nel nulla. Ora il circo politico degli annunci ne ha lanciata un’altra, dimostrando due fatti: il primo, che la nostra zona e le nostre imprese hanno perso 6 anni per avere una strategia vera sul turismo e che i sindaci che hanno governato si sono dimostrati incapaci di cooperare tra loro; secondo, questa iniziativa conferma l’approssimazione con la quale il PD affronta queste tematiche lanciando proclami di associazioni, brand, marketing ecc. per non ammettere che non c’è nessuna volontà tra amministrazioni di costituire la forma giuridica (Unione dei Comuni) che consentirebbe ai Comuni di lavorare insieme, di programmare e di gestire tutte le funzioni rilevanti per l’economia e per i servizi, con risparmi nella spesa pubblica.
Cosa non di poco conto, infine, l’Unione dei Comuni è prevede organi d’indirizzo e controllo partecipati da maggioranze e minoranze. Le forme organizzative a cui pensa il PD si basano, invece, solo sulla “Conferenza dei Sindaci”. L’esperienza dimostra ampiamente che queste “Conferenze”, prive di qualsiasi potere decisionale , hanno di fatto sostituito Giunte e Consigli Comunali, chiamandoli a ratificare decisioni prese altrove senza possibilità alcuna di discutere.
Sono queste “Conferenze dei Sindaci” che hanno sottratto al controllo democratico servizi come sanità, servizi sociali, parchi, rifiuti, ecc. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: i servizi peggiorano e talvolta rasentano il fallimento.
Anche in questo, contrariamente al nome che si sono dati, emerge una vocazione profondamente non democratica del PD per il quale ormai vige la regola dell’ ”uomo solo al comando”, al centro come in periferia.
Comune dei Cittadini