Un atto dovuto, non una rivoluzione copernicana
PIOMBINO 12 luglio 2016 — L’avvio per il procedimento della variante urbanistica necessaria per l’attuazione del piano Aferpi è un atto dovuto, di certo non una rivoluzione copernicana, e anche se impegna nuove aree palustri e invece alcune le libera, resta un procedimento così atteso che oggi assume la parvenza di un piatto tiepido. Mentre l’annuncio del raddoppio di Città Futura, che vede restituire un altro pezzo di aree industriali alla città, ci fa piacere, resta il fatto che sono ormai diversi anni che giacciono dodici milioni d’euro per la bonifica delle aree “ex Siderco” e ancora attendiamo fatti più che notizie. Invece la nota della lista civica di maggioranza Spirito libero è incoraggiante, s’inizia a parlare di nuovo piano strutturale e di varianti anticipatrici, quello che noi chiediamo da anni, un pezzetto della maggioranza è riuscita finalmente a rendere comprensibilmente necessaria la parola “variante” nel vocabolario politico del monolitico quanto immobile PD locale. Ora c’è da vedere se alle parole succederanno i fatti, sarà una lotta contro il tempo e bisognerebbe avere le idee chiare, perché la legge dice che tutte le previsioni scadono a novembre del 2017, dopo ci sarà il nuovo piano operativo. L’altra domanda cui ancora nessuno riesce a dare una risposta è la questione infrastrutturale, al di là delle buone volontà politiche, per entrare in esercizio il nuovo porto attende ancora le infrastrutture viaria e ferroviaria. Sembra che il fatto di essere area di crisi complessa non porti vantaggi particolari, sia in termini finanziari sia di accelerazione dei programmi, oppure la cabina di regia ha le idee confuse; ma che mancavano le aree per gli investimenti e che si doveva diversificare lo sapevamo da sempre. Insomma, i temi della nautica, della cantieristica e del turismo si fanno avanti, qualcuno inizia ad essere consapevole che un solo imprenditore non basta; paradigma che era e continua ad essere un rischio enorme per qualsiasi territorio.