Un “cacciucco” da Poggio Batteria fino alla Chiusa
PIOMBINO 22 gennaio 2019 — Era prevedibile che il progetto della Chiusa di Pontedoro non avesse gambe. Ricordo che fui attaccato pesantemente quando mi espressi in tal senso. Stavolta a non crederci è Invitalia, Agenzia di Stato che gestisce i finanziamenti della legge 181 del 1989 per gli interventi di riconversione e riqualificazione industriale. Infatti non ha ammesso la società cooperativa La Chiusa di Pontedoro all’accesso alle agevolazioni per circa 16 milioni di euro richiesti. In realtà, il porto di Piombino non può ospitare tutto di tutto, eppure qualcuno pensava che vi fosse la capacità per accogliere dalla nautica di alto cabotaggio alla crocieristica, passando per la filiera della pesca, rifiuti industriali e dismissioni navali. Insomma, “un cacciucco” per dirlo alla livornese da Poggio Batteria fino alla Chiusa. La cosa che mi colpì fu l’idea di integrarvi la nautica sociale, termine alquanto particolare, in realtà i posti barca vuoti “per poveri”, vista la terminologia, abbondano. Nel frattempo, purtroppo, la realtà è che neanche le cose fattibili stanno procedendo come dovrebbero ed alcuni lavoratori portuali rischiano la cassa integrazione.
Luigi Coppola, segretario provinciale UDC