Un centro richiedenti asilo ma ancora da finanziare
PIOMBINO 1° gennaio 2018 — La Società della salute Val di Cornia, al fine di garantire una accoglienza integrata ai richiedenti e/o titolari di protezione internazionale e umanitaria ha deciso di aderire al Sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) realizzando un progetto (ma manca ancora il finanziamento) che consenta di mettere a disposizione da 5 a 12 posti per i minori stranieri non accompagnati (MSNA, costo 630.720 euro) e, indicativamente, da 12 fino a 14 posti per adulti richiedenti asilo e rifugiati (costo pari a 478.880 euro).
L’obiettivo principale del sistema SPRAR è l’accoglienza integrata rivolta ai richiedenti e/o titolari di protezione internazionale e umanitaria. Per accoglienza integrata si intende la messa in atto di interventi materiali di base (vitto e alloggio) insieme ai servizi volti al supporto di percorsi di inclusione sociale funzionali alla (ri)conquista dell’autonomia individuale quali: assistenza sanitaria e psicologica, orientamento/accompagnamento sul territorio, consulenza legale, servizi di interpretariato e mediazione culturale, percorsi di inserimento lavorativo e socio-economico, insegnamento della lingua italiana, integrazione abitativa, attività di socializzazione, orientamento e accompagnamento all’inserimento scolastico, formazione e qualificazione professionale.
Attualmente, secondo gli ultimi dati della Regione Toscana, la Val di Cornia è la zona della Toscana che ha il più alto tasso di richiedenti la protezione internazionale. Sono in totale 517 ospitati in centri di Campiglia, Piombino, San Vincenzo e Suvereto. Sono accolti, però, nei centri di accoglienza straordinaria (CAS) perché non esiste nessun centro del sistema SPRAR.
I CAS, concepiti come strutture temporanee da aprire nel caso in cui si verifichino “arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti” che non sia possibile accogliere tramite il sistema ordinario, sono diventati la modalità ordinaria in cui vengono inseriti i migranti (il 78% delle presenze) e così i beneficiari restano spesso nei CAS per tutta la durata della loro pratica di asilo.
Per dotare la Val di Cornia di strutture e servizi SPRAR la Società della salute ha emesso il 27 ottobre 2017 un avviso pubblico per l’individuazione di soggetti del terzo settore per la coprogettazione e la gestione di azioni di sistema per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione a favore di minori stranieri non accompagnati e adulti richiedenti asilo e rifugiati.
Per quanto riguarda i luoghi di accoglienza, la Società della salute Val di Cornia destinerà per il progetto un immobile nella disponibilità di uno dei soci del consorzio (Azienda USL Toscana Nordovest) in loc. Le Pianacce. Tale edificio andrà ad ospitare fino a 14 adulti richiedenti asilo e rifugiati.
Il soggetto del terzo settore dovrà mettere a disposizione dei progetti una o più strutture adeguate per un minimo di 6 e un massimo di 12 posti in un Comune della Società della salute Val di Cornia per accoglienza di MSNA.
Il 27 dicembre 2017 è stata dichiarata ammissibile la proposta progettuale presentata, dalla Cooperativa OXFAM in associazione temporanea d’impresa con la Cooperativa Cuore/Liburnia ed è stato deciso di procedere alla fase della valutazione.
Nel frattempo il Ministero dell’ interno ha assegnato, con decreto prot. n. 20458 del 28 dicembre 2017, le risorse finanziarie per il periodo 1° gennaio 2018–31 dicembre 2020 a progetti di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati presentati, nell’ambito della rete SPRAR, da 98 Enti locali che coinvolgono oltre 171 Comuni, 84 dei quali, allo stato, non accolgono alcun migrante.
Il finanziamento concesso consentirà l’attivazione di 2982 nuovi posti, 115 dei quali in favore di minori stranieri non accompagnati e 80 destinati a soggetti rientranti nella categoria del disagio sanitario.
In totale, nel 2017 sono stati finanziati 260 progetti presentati da 257 Enti, con un incremento della rete SPRAR di oltre il 46%.
Con lo stesso decreto 167 enti sono stati autorizzati alla prosecuzione dei progetti per il triennio 2018–2020 e sono stati concessi contributi aggiuntivi a 46 enti locali ai fini dell’ampliamento della capacità di accoglienza per ulteriori 1423 posti.
Naturalmente, non essendo stato ancora presentato, il progetto della Val di Cornia non è rientrato nei finanziamenti.