Un deficit strutturale enorme da azzerare

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PIOMBINO 1 mar­zo 2020 — “Cor­reg­gere gli errori del pas­sato e met­tere, oggi, le basi per una ges­tione eco­nom­i­ca vir­tu­osa e dinam­i­ca nel prossi­mo futuro”.
Con queste parole del sin­da­co Francesco Fer­rari, la giun­ta comu­nale ha approva­to lo schema di bilan­cio di pre­vi­sione per gli anni 2020/2022 che sarà por­ta­to in approvazione al prossi­mo Con­siglio comu­nale.
“La con­dizione eco­nom­i­ca e finanziaria che ci si è pre­sen­ta­ta – con­tin­ua il sin­da­co – era crit­i­ca e abbi­amo dovu­to cer­care da subito soluzioni per rista­bilire l’equilibrio del bilan­cio comu­nale: un soli­do quadro eco­nom­i­co e finanziario dell’ente, oltre che doveroso, è indis­pens­abile per rilan­cia­re il ter­ri­to­rio e garan­tire i servizi. Ci siamo trovati a dover gestire una situ­azione com­p­lessa e di grave deficit e, con questo bilan­cio, abbi­amo dovu­to fare ricor­so a delle manovre per rista­bilire l’equilibrio. Al fian­co di questo c’è un’operazione di ottimiz­zazione dei servizi, in par­ti­co­lare quel­li legati al tur­is­mo che adesso pos­sono essere vera­mente fun­zion­ali per i vis­i­ta­tori e per le attiv­ità tur­is­ti­co ricettive e com­mer­ciali. Il bilan­cio è la gui­da che ori­en­ta l’azione dell’amministrazione ed è indis­pens­abile che sia fun­zionale al prog­et­to che abbi­amo per Piom­bi­no”.
Pao­lo Fer­rac­ci, asses­sore al Bilan­cio, spie­ga il per­cor­so segui­to.
“Quan­do ci siamo inse­diati — affer­ma Fer­rac­ci — abbi­amo trova­to uno squilib­rio strut­turale, tra entrate e uscite cor­ren­ti, di cir­ca 1 mil­ione e 600 mila euro che negli ulti­mi anni è sta­to col­ma­to con manovre stra­or­di­nar­ie. Già a luglio, a pochi giorni dal nos­tro inse­di­a­men­to, abbi­amo dovu­to apportare vari­azioni cor­ret­tive per ripristinare gli equi­lib­ri del bilan­cio 2019 per oltre 1 mil­ione e 150 mila euro, situ­azione che si è ripetu­ta nel mese di novem­bre con un inter­ven­to di oltre 400mila euro. Entrambe le vari­azioni sono state deter­mi­nate da minori entrate rispet­to a quelle pre­ven­ti­vate dal­la prece­dente ammin­is­trazione. Se ciò non bas­tasse, il Gov­er­no ha pro­gres­si­va­mente taglia­to le risorse asseg­nate ai Comu­ni; aggiun­gasi la neces­sità, per legge, di accan­tonare ulte­ri­ori 400mila euro al “fon­do cred­i­ti di dub­bia esi­gi­bil­ità. Altra crit­ic­ità è, invece, lega­ta ai cir­ca 12 mil­ioni di cred­i­ti non recu­perati negli scor­si anni, con effet­ti sul­la loro sva­l­u­tazione. L’e­qui­lib­rio strut­turale deve rap­p­re­sentare il cam­bio di prospet­ti­va per garan­tire mutu­al­ità e svilup­po: una log­i­ca del deb­ito e del­l’a­gire in emer­gen­za con inter­ven­ti stra­or­di­nari non è più sosteni­bile a nes­sun liv­el­lo, né nazionale né locale. Per fare ciò, da un lato, è pos­si­bile inter­venire sul­la spe­sa cor­rente che risul­ta, però, nec­es­saria ad assi­cu­rare l’at­tuale liv­el­lo min­i­mo di servizi alla col­let­tiv­ità, qua­si incom­prim­i­bile e, piut­tosto, da poten­ziare una vol­ta rista­bil­i­to l’e­qui­lib­rio strut­turale; dal­l’al­tro, trovan­do soluzioni per aumentare le entrate”.
La manovra più sig­ni­fica­ti­va riguar­da i trib­u­ti.
Sul­la Imu, la legge di bilan­cio per il 2020 ha fis­sato l’aliquota base all’8,6 per mille, con pos­si­bil­ità di aumen­to fino ad un mas­si­mo di due pun­ti.
Per i fab­bri­cati del grup­po D (prin­ci­pal­mente inter­es­sati sono gli opi­fi­ci, gli isti­tu­ti di cred­i­to, i fab­bri­cati des­ti­nati ad attiv­ità indus­tri­ali, ricettive e alla grande dis­tribuzione) solo l’uno per mille è diret­to ai Comu­ni; la dif­feren­za va allo Sta­to. Per tali cat­e­gorie di beni con ren­di­ta cat­a­stale supe­ri­ore a 10 mila euro è sta­to pre­vis­to l’au­men­to del 2 per mille, men­tre per i fab­bri­cati del­lo stes­so grup­po, ma con ren­di­ta infe­ri­ore o pari a 10 mila euro, sarà man­tenu­ta l’aliquo­ta base di legge.
La soglia per l’esenzione dall’addizionale Irpef, invece, prece­den­te­mente fis­sa­ta a 20mila euro l’anno di red­di­to, adesso pas­sa ora a 10mila pro­capite.
“Per chi era esente dal paga­men­to del­l’ad­dizionale Irpef — spie­ga Fer­rac­ci — l’im­pos­ta ora dovu­ta potrà oscil­lare tra gli 80 e i 160 euro cir­ca all’anno. Per un sin­go­lo pos­sono essere una som­ma non proibiti­va ma per un’am­min­is­trazione, som­mati, pos­sono fare la dif­feren­za”.
Per quan­to riguar­da la Tari, in aggiun­ta ai con­sol­i­dati ben­efi­ci con­ces­si alle uten­ze domes­tiche che rispon­dono a deter­mi­nati req­ui­si­ti, l’amministrazione ha volu­to prevedere nel bilan­cio lo stanzi­a­men­to di 80mila euro per la riduzione tar­if­faria come sup­por­to alle attiv­ità com­mer­ciali in sof­feren­za a causa del­la crisi eco­nom­i­ca.
“È una pri­ma misura – con­tin­ua il sin­da­co Fer­rari – a sosteg­no delle attiv­ità com­mer­ciali, cat­e­go­ria in par­ti­co­lare dif­fi­coltà a causa delle con­dizioni eco­nomiche del ter­ri­to­rio. Nei prossi­mi mesi decider­e­mo i cri­teri di dis­tribuzione di queste risorse anche in relazione ai cal­coli del­la Tari”.
Per quan­to riguar­da i parcheg­gi costieri e delle aree arche­o­logiche, l’amministrazione ha pre­vis­to un’ottimizzazione com­p­lessi­va per incen­ti­vare la fre­quen­tazione delle spi­agge e sostenere i pro­pri­etari di immo­bili non res­i­den­ti.
“Man­ter­re­mo la Park­ing pass per tut­ti i res­i­den­ti del­la Val di Cor­nia – spie­ga il sin­da­co Fer­rari – men­tre l’agevolazione pri­ma ded­i­ca­ta solo agli ospi­ti delle attiv­ità ricettive di Piom­bi­no sarà este­sa anche a chi sog­gior­na nelle strut­ture dei Comu­ni lim­itrofi, ai pro­pri­etari di sec­onde case e a chi prende in affit­to una casa per le vacanze. In questo modo vogliamo incen­ti­vare i tur­isti a fre­quentare le nos­tre spi­agge e le attiv­ità com­mer­ciali che vi insistono invece di sog­giornare a Piom­bi­no e poi andare nelle spi­agge degli altri comu­ni, come spes­so cap­i­ta­va a causa degli ele­vati costi per la sos­ta delle auto”. Il cos­to del­la sos­ta in cit­tà, invece, salirà di ven­ti cen­tes­i­mi l’ora, man­te­nen­do la dif­feren­za tra la pri­ma e le ore suc­ces­sive.
“Per l’imposta di sog­giorno – con­tin­ua il sin­da­co – ferme restando le riduzioni ed esen­zioni, ver­rà chiesto un con­trib­u­to di 50 cen­tes­i­mi in più al giorno ai tur­isti che fre­quen­tano il ter­ri­to­rio: un pic­co­lo con­trib­u­to che rap­p­re­sen­ta una risor­sa impor­tante per i Comu­ni da rein­ve­stire sul tur­is­mo per miglio­rare l’attrattiva del­la cit­tà”.
Inoltre, sec­on­do un recente provved­i­men­to del­la Corte dei Con­ti, con il quale sono sta­ti fat­ti alcu­ni rilievi sul ren­di­con­to del Comune, per gli anni 2015 e 2016, ove con­fer­mati, potrebbe ren­der­si nec­es­saria una manovra cor­ret­ti­va, di cir­ca 500mila euro, deter­mi­nan­do la neces­sità di prevedere nuove entrate.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

Doc­u­men­tazione
Sezione Con­trol­lo Regione Toscana del­la Corte dei Con­ti Delib­er­azione n. 21/2020 ren­di­con­ti 2015 e 2016 del Comune di Piom­bi­no
La Sezione Con­trol­lo Regione Toscana del­la Corte dei Con­ti il 20 feb­braio 2020 ha assun­to la seguente delib­er­azione “Esi­to istrut­to­ria sulle relazioni del­l’organo di revi­sione in ordine ai ren­di­con­ti 2015 e 2016” rel­a­ti­va al Comune di Piom­bi­no:
L’esame dei ren­di­con­ti degli eser­cizi 2015 e 2016 si è con­clu­so con la seg­nalazione di gravi irre­go­lar­ità atti­nen­ti alla non cor­ret­ta definizione del­la quo­ta accan­to­na­ta, del­la quo­ta vin­co­la­ta e del­la quo­ta des­ti­na­ta agli inves­ti­men­ti.
Con­seguente­mente, la parte disponi­bile del risul­ta­to di ammin­is­trazione al ter­mine del­la ges­tione non è sta­ta cor­ret­ta­mente quan­tifi­ca­ta dall’Ente e la Sezione ha ride­ter­mi­na­to la stes­sa evi­den­zian­do un sal­do neg­a­ti­vo (dis­a­van­zo ordi­nario) pari rispet­ti­va­mente a 213.455,52 euro nel 2015 e 277.910,06 euro nel 2016.
Infine, in entram­bi gli eser­cizi 2015 e 2016, è sta­ta ril­e­va­ta la non cor­ret­ta quan­tifi­cazione del­la cas­sa vin­co­la­ta e lib­era.
Per­tan­to, a nor­ma dell’art. 148-bis del TUEL, la Sezione ritiene nec­es­saria l’adozione di inter­ven­ti cor­ret­tivi nei ter­mi­ni che seguono:

  1. In relazione ai rilievi for­mu­lati sul­la deter­mi­nazione del risul­ta­to di ammin­is­trazione per gli eser­cizi 2015 e 2016, l’Ente dovrà provvedere alla cor­ret­ta rap­p­re­sen­tazione dei dati di ren­di­con­to dei due eser­cizi attra­ver­so l’adozione di apposi­ta delib­era con­sil­iare; tale atto dovrà aver riguar­do non solo alla cor­ret­ta deter­mi­nazione del risul­ta­to, ma anche ai nec­es­sari aggius­ta­men­ti dei bilan­ci degli eser­cizi suc­ces­sivi, per gli effet­ti che su questi si dovran­no pro­durre in con­seguen­za degli obb­lighi di finanzi­a­men­to del dis­a­van­zo ordi­nario;
  2. In relazione alla pre­sen­za di un sal­do neg­a­ti­vo del­la parte disponi­bile al ter­mine degli eser­cizi 2015 e 2016, pari rispet­ti­va­mente a 213.455,52 euro e 277.910,06 euro, l’Ente dovrà provvedere al finanzi­a­men­to del dis­a­van­zo di ammin­is­trazione come quan­tifi­ca­to al ter­mine dell’esercizio 2016. Nel­lo speci­fi­co l’ente dovrà oper­are con gli ordi­nari stru­men­ti pre­visti dall’art. 188 del TUEL;
  3. Per quan­to riguar­da i rilievi for­mu­lati sul­la deter­mi­nazione del­la cas­sa vin­co­la­ta dell’esercizio 2015 e 2016, l’Ente dovrà provvedere alla cor­ret­ta rap­p­re­sen­tazione dei dati di ren­di­con­to dei due eser­cizi attra­ver­so l’adozione di apposi­ta delib­era con­sil­iare e al riallinea­men­to delle scrit­ture con­tabili con l’istituto tesoriere.

Ai sen­si dell’art. 148-bis TUEL, e ai fini del suc­ces­si­vo eser­cizio dell’attività di con­trol­lo spet­tante a ques­ta Sezione, l’Ente dovrà adottare le men­zion­ate mis­ure cor­ret­tive entro ses­san­ta giorni dal­la comu­ni­cazione di avvenu­to depos­i­to del­la pro­nun­cia di accer­ta­men­to ed inviar­le a ques­ta Sezione.”.

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