Un distributore policarburante di là da venire
PIOMBINO 5 gennaio 2018 – Chi, superata la frazione di Fiorentina, continua a percorrere la strada provinciale della Principessa verso San Vincenzo può notare sulla destra un cartello, non grandissimo, che, su sfondo giallo, reca la scritta APEA. Indica un’area produttiva ecologicamente attrezzata destinata all’insediamento di attività economiche caratterizzata dalla presenza di un soggetto gestore dell’area, che con la partecipazione delle imprese insediate gestisce le regole e governa la gestione ambientale dell’area con adeguati strumenti, come un sistema di gestione ambientale e di qualità dell’ambito produttivo (così si esprime stesso Comune di Piombino nel suo sito, ndr).
Individuata nell’area di Colmata, nel Comune di Piombino, compresa tra la strada di accesso alla città e la ferrovia, consiste in circa 33 ettari di cui 26 insediabili. Ne è gestore, incaricato dal Comune, una società cooperativa costituita da cinque soci, denominata “La Contadina Toscana Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S.”, nata nell’ottobre 2012 e da allora inattiva, che deve curare anche la progettazione e la realizzazione delle opere necessarie (all’inizio era previsto un investimento di oltre 79 milioni di euro).
Là dove è il cartello avrebbe dovuto esserci da tempo un distributore policarburante ben attrezzato ma niente c’è. Addirittura nel sito dell’ Apea si può leggere “procedura selettiva per la distribuzione di carburanti — domanda di partecipazione senza scadenza” ed in quello del Comune di Piombino che il soggetto gestore Apea ha comunicato all’amministrazione comunale che i termini del bando, scaduti il 30 novembre, sono prorogati senza termine di scadenza. Evidentemente nessuno ha partecipato al bando e così la scadenza è stata prorogata sine die. La cosa interessante è che i tentativi per far realizzare un distributore policarburante lì vanno avanti dal marzo 2017 quando il Comune di Piombino aveva approvato il relativo avviso pubblico, questo era stato pubblicato e per tre volte erano stato superate le scadenze date (5 maggio, 2 ottobre, 30 novembre 2017) senza che succedesse niente. Ma la cosa più interessante è il fatto che La Contadina in una comunicazione al Comune di Piombino del 13 luglio 2017 aveva assicurato che per quel distributore policarburante vi erano “due distinte società, con cui vi sono stati già molti contatti, che hanno manifestato la volontà di insediarsi”.
Ma quella comunicazione è ancor più interessante per ciò che dice sull’attuazione almeno del primo stralcio dell’insediamento Apea che, si dice, risulta essere “interessato per la sua completa superficie da richieste di insediamento da parte di soggetti che hanno manifestato la volontà di avvalersi del SG (soggetto gestore, cioè La Contadina, ndr) per l’edificazione degli edifici produttivi. Pertanto, con riferimento a quanto disciplinato nella convenzione operativa (art. 1, punto 1.1), si richiede il trasferimento in diritto di superficie, fin da subito, di tutti i lotti produttivi collocati nel primo stralcio funzionale”.
Chi legge la lettera si rende conto che dal punto di vista di impegni reali e formalmente definiti c’è un po’ poco, la vicenda del distributore policarburante del resto lo dimostra, ma tant’è al Comune questo basta e la Giunta comunale il 17 agosto 2017 approva lo schema di convenzione per la disciplina del conferimento in diritto di superficie a La Contadina delle aree ricomprese nel primo stralcio funzionale e dello schema di contratto per la disciplina della cessione in proprietà dei lotti produttivi alle imprese e le obbligazioni ed i rapporti tra le stesse imprese e La Contadina. La motivazione è proprio relativa al fatto che “risultano opzionate, da parte di imprese interessate ad insediarsi nell’APEA che intendono avvalersi del SG per l’edificazione degli edifici produttivi, aree per complessivi mq. 58.000 circa collocate nello stralcio funzionale 1, così come risulta dalla comunicazione del SG in data 13.07.2017”. Il Comune di Piombino di aree opzionate e mai dopo anni attrezzate se ne intende: vicenda Cevital/Aferpi/Piombino Logistics docet.
Naturalmente non manca un pizzico, e qualcosa in più, di retorica con cui si ricorda che l’intervento
- è volto a consentire lo sviluppo del nuovo ambito produttivo di Colmata nel rispetto del modello e dei valori propri delle aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA);
- è volto a valorizzare l’ambito di riferimento, con implementazione dei livelli occupazionali comunali e sovra-comunali, rendendo, peraltro, l’APEA un modello di riferimento nella gestione sostenibile degli ambiti produttivi;
- risponde agli obiettivi perseguiti dell’amministrazione di diversificazione economica del territorio e di incentivazione allo sviluppo della PMI, secondo principi di sostenibilità ambientale.
E poi si demanda al dirigente del settore programmazione territoriale ed economica l’approvazione e la sottoscrizione dei singoli contratti di cessione dei lotti produttivi da stipulare con le imprese assegnatarie.
Non risulta ad oggi approvato o sottoscritto alcunché.
Ma del resto c’è tempo visto che la convenzione per il conferimento al soggetto gestore di aree in diritto di superficie ricomprese nel primo stralcio funzionale stabilisce che La Contadina si impegna a realizzare entro il 31 dicembre 2018 “le opere di urbanizzazione relative al primo stralcio funzionale necessarie a garantire la piena funzionalità delle opere del secondo stralcio funzionale, che verranno realizzate a cura del Comune con finanziamento regionale, fatte salve eventuali proroghe da concordare tra le parti. In ogni caso la completa esecuzione delle opere di urbanizzazione afferenti al primo stralcio funzionale dovrà avvenire entro il 30 giugno 2019”.
D’altra parte non si può pretendere di più da una cooperativa sociale di tipo B con cinque soci da sempre inattiva.
Magari bisognava prevederlo quando nell’ottobre 2013 fu preso atto della “proposta avanzata all’amministrazione comunale nell’agosto 2013 da parte della soc. cooperativa denominata “La Contadina Toscana” Società Cooperativa Sociale — ONLUS, volta a promuovere l’attuazione di una APEA” e fu promossa una procedura di evidenza pubblica “al fine di verificare se sussistano interessi concorrenti e/o proposte alternative da parte di altri operatori privati”. Continuano le analogie con la vicenda delle aree demaniali marittime opzionate da Cevital/Aferpi/Piombino Logistics.
Invece non furono richiesti da parte del Comune, sia a La Contadina sia a eventuali pretendenti, tra i requisiti necessari qualche anno di esperienza, qualche progetto già realizzato, uno o più bilanci attivi e qualche garanzia economica e finanziaria.
Per un investimento di oltre 79 milioni di euro magari non sarebbe stato disdicevole pretenderlo.
Ma non fu fatto.