Un fallimento annunciato targato Pd

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ROMA 4 feb­braio 2017 — Beppe Gril­lo nel­l’aprile 2014 davan­ti all’in­gres­so del­lo sta­bil­i­men­to Luc­chi­ni di Piom­bi­no, ave­va crit­i­ca­to la ges­tione polit­i­ca del PD nel­l’af­frontare la crisi delle acciaierie. Ave­va attac­ca­to il pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi e il gov­er­no e ave­va con­tes­ta­to l’in­erzia dei sin­da­cati. Ave­va defini­to il ter­ri­to­rio come il “reg­no del­la peste rossa” dicen­do aper­ta­mente che le promesse che il gov­er­no sta­va facen­do era­no false. Tut­ti si scagliarono con­tro Gril­lo, ma la ver­ità delle sue parole oggi è chiara a tut­ti. A Piom­bi­no, come in altre zone indus­tri­ali del Paese, il “Gov­er­no del fare” ha fal­li­to total­mente e i sin­da­cati non sono sta­ti in gra­do di pro­teggere i lavo­ra­tori.
Alle acciaierie di Piom­bi­no con l’ar­ri­vo degli algeri­ni del Grup­po Cevi­tal dove­va essere tut­to risolto. Così ave­vano garan­ti­to il pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi e l’ex pres­i­dente del con­siglio Mat­teo Ren­zi.
“Promesse, promesse … sor­risi … foto … strette di mano a Palaz­zo Chi­gi tra Rossi, Ren­zi e Gui­di che nel dicem­bre 2014 fes­teggia­vano il suc­ces­so del­l’ac­cor­do con Issad Rebrab, il capo del­l’im­pero Cevi­tal. Ma dopo qua­si 3 anni quali sono i risul­tati?”. È quel­lo che la sen­a­trice del Movi­men­to 5 Stelle Sara Pagli­ni (nel­la foto) chiede con insis­ten­za al gov­er­no.
Lo ave­va chiesto a par­tire dal dicem­bre 2014 quan­do ha pre­sen­ta­to la pri­ma richi­es­ta scrit­ta al Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co per avere acces­so ai doc­u­men­ti rel­a­tivi all’ac­cor­do, fir­ma­to a Palaz­zo Chi­gi. La vicen­da è sta­ta ogget­to di una inter­rogazione, pre­sen­ta­ta al Sen­a­to nel­la sedu­ta del 22 aprile 2015, che non ha mai rice­vu­to rispos­ta (Atto 4–03838).
Le acciaierie di Piom­bi­no cos­ti­tu­is­cono come è noto un sito indus­tri­ale strate­gi­co, tra i più ril­e­van­ti del­l’in­dus­tria siderur­gi­ca ital­iana. Negli ulti­mi anni le acciaierie di Piom­bi­no non han­no più avu­to pace: dal­la famiglia Luc­chi­ni alla soci­età rus­sa Sev­er­stal fino ad arrivare (dopo il com­mis­sari­a­men­to) all’ac­qui­sizione del grup­po algeri­no Cevi­tal che per gestire gli impianti toscani, ha cos­ti­tu­ito Afer­pi (Acciaierie e Fer­riere di Piom­bi­no SpA).
Il gov­er­no e il pres­i­dente del­la Regione Toscana ave­vano defini­to l’ac­cor­do come il pri­mo atto che avrebbe pos­to le pre­messe per attrarre nuovi inves­ti­men­ti e rilan­cia­re l’area indus­tri­ale di Piom­bi­no dopo la chiusura del­l’alto­forno. Alcu­ni gior­nali si era­no spin­ti oltre, titolan­do: “Issad Rebrab, l’al­geri­no che ha sal­va­to la Luc­chi­ni”. Nel­la realtà non c’è sta­to nes­sun sal­vatag­gio e i lavo­ra­tori vivono nel­l’in­cubo del­la pre­ca­ri­età.
La sen­a­trice Pagli­ni si è con­fronta­ta più volte con una del­egazione di lavo­ra­tori delle ex acciaierie Luc­chi­ni di Piom­bi­no e del­l’in­dot­to, che si sono rac­colti e asso­ciati nel “Coor­di­na­men­to art. 1‑Camping CIG” per tute­lare il pro­prio dirit­to al lavoro, mes­so sem­pre più in dis­cus­sione da politiche indus­tri­ali sbagli­ate e dal­l’assen­za di un inter­ven­to deciso e chiaro da parte del gov­er­no, delle isti­tuzioni locali e dei sin­da­cati. Pro­prio ieri i lavo­ra­tori han­no sci­op­er­a­to per 24 ore per denun­cia­re anco­ra una vol­ta la man­ca­ta real­iz­zazione del piano Cevi­tal e delle promesse non man­tenute su occu­pazione e svilup­po indus­tri­ale. Nel­la mat­ti­na­ta si è svol­ta una grande e parte­ci­pa­ta man­i­fes­tazione che dal­lo sta­bil­i­men­to ex Luc­chi­ni si è sno­da­ta per le vie del­la cit­tà toscana, con un comizio finale. La Toscana è in ginoc­chio in quan­to il set­tore del­l’ac­ciaio coin­volge anche l’in­dot­to, realtà in bil­i­co come gli sta­bil­i­men­ti del­la SANAC (come quel­lo di Mas­sa) e tutte le attiv­ità con­nesse al set­tore siderur­gi­co in crisi.
Pre­so atto del fal­li­men­to, delle false promesse del PD e del gov­er­no, del­la cres­cente dis­per­azione di migli­a­ia di famiglie, oggi più che mai riecheg­giano for­ti le parole di Beppe Gril­lo dette dai can­cel­li del­la ex Luc­chi­ni che ricor­da­va che con l’il­lu­sione e la sper­an­za che la polit­i­ca ha ingan­na­to i lavo­ra­tori, con la seman­ti­ca che crea ingan­ni e false aspet­ta­tive, e con­clude­va: “Se quin­di ci fos­se il red­di­to di cit­tad­i­nan­za le cose sareb­bero diverse, non ci sarebbe più il ricat­to del lavoro”.

UFFICIO PORTAVOCE M5S SARA PAGLINI

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