Un giovane ricercatore in giro per l’Europa
FRIBURGO 15 aprile 2014 — Vorrei proporre questa piccola agenda di viaggio, sperando che possa suscitare un certo interesse specialmente verso i giovani. Un percorso differente da quello di un fotografo o di un reporter, un percorso che vuole svelare quel piccolo-grande mondo che si organizza, prende forma e che sta alla base del progresso scientifico.
Per chi è spettatore della ricerca (non lo si è mai al 100%) potrebbe essere interessante capire come si evolvono alcune dinamiche che restano spesso in penombra, a dir la verità come gruppi di ricerca e nazioni si confrontano e si organizzano nel progresso scientifico.
L’ International Congress of Neurophysiology (ICCN) è una tappa annuale ambita dai neuroscienziati, un evento importante nella scienza del cervello dove è possibile ascoltare padri fondatori dei modelli anatomo-funzionali che descrivono i nostri processi cerebrali come il pensiero, il ragionamento, la memoria, il linguaggio e il sistema motorio. I luoghi di incontro cambiano di anno in anno in tutto il mondo, offrendo occasione di visitare anche luoghi veramente belli ed interessanti. Mi ricordo ancora la tappa a Kobe in Giappone. Quest’ anno la tappa è stata Berlino, un luogo non proprio esotico ma sicuramente affascinante. Inizia così il periodo “hot” dei neuroscienziati, fatto di congressi e collaborazioni. Primavera e autunno sono le stagioni più gettonate.
A mia grande sorpresa quest’anno sono stato invitato a parlare in pubblico in un simposio sulla plasticità neurale, in mezzo ai “big”. Mi sono presentato con una ricerca sulla memoria che ha suscitato un forte interesse. Non scenderò nei particolari (spero di poterlo fare in un futuro con un prossimo articolo scientifico) ma in sintesi grazie all’aiuto dei miei collaboratori di Siena, sono riuscito ad aumentare le capacità mnemoniche di soggetti giovani e sani, attraverso la stimolazione cerebrale della corteccia parietale sinistra. Un dato importante che potrebbe avere un importante risvolto clinico per i pazienti con deficit di memoria come nella malattia di Alzheimer. Non resterò a dilungarmi su altri dettagli e presentazioni scientifiche troppo tecniche. Comunque è stato un bell’ evento, considerando la partecipazione di importanti figure mondiali delle Neuroscienze come il Professor Patrick Haggard nello studio del movimento e interazione sociale e il Professor Giacomo Rizzolatti nello studio dei neuroni “specchio”. La conferenza è stata molto ben organizzata in un albergo attrezzatissimo di Conference Halls. Da notare il fatto che si trovasse nel bel mezzo di una splendida Berlino dal fascino cupo e ombroso, che cela quel mix di arte, scienza e musica noto in tutto il mondo.
Sono rimasto molto colpito dal fatto di essere chiamato per la prima volta a partecipare ad una sorta di “riunione scientifica segreta”. Ricordo di essere stato assalito da un mix di eccitazione e terrore. In sostanza, al piano superiore del Congresso, alcuni professori provenienti da varie nazioni (Germania, Spagna, italia, Stati Uniti) si sono riuniti in un salottino per parlare di possibili partnership al fine di sviluppare idee per progetti mirati all’acquisizione di fondi per la ricerca. Dopo il primo minuto di terrore mi sono sentito lusingato di essere stato interpellato per apportare critiche costruttive alle varie idee proposte. Già. Presentare progetti di ricerca al fine di raccogliere fondi, non è una storia semplice. Non importa chi sei, importa ciò che proponi, l’innovazione dell’ idea, ma soprattutto la sua fattibilità. Le grandi fondazioni non spendono denaro per qualcosa che non è concretamente fattibile e trasferibile. E’ stata un’ esperienza entusiasmante.
Il Congresso è terminato, l’avventura finita. Adesso mi sento, come al solito, pieno di idee. Non torno a casa. Faccio un salto a Friburgo in Brisgovia. Là mi aspettano i miei nuovi (ormai da 8 mesi) collaboratori per portare avanti un’ esperimento iniziato qualche mese fa. Appena arrivato mi sento un po’ a casa. Friburgo è piccola e accogliente. Un piccola città universitaria fatta di biciclette, tante biciclette, migliaia!
La Professoressa Kristeva con la sua aria severa mi aggiorna sui progressi e mi incita a lavorare velocemente ed efficientemente dato che mi tratterrò pochi giorni. La raccolta dati va bene. Celebriamo con una cena in uno dei pub “a quanto dicono” più famosi. Quelli dove “si produce la birra al suo interno”. Il giorno dopo direzione Italia.
Spero di non avervi annoiato. Il mio tour scientifico non termina qui. Vi aggiornerò passo passo e in maniera ancor più dettagliata di adesso sulle varie tappe di questo periodo scientifico pieno di iniziative.