I LAVORI, GIà INIZIATI, FINIRANNO TRA 6 MESI. INVESTIMENTO DA 2 MILIONI

Un impianto a biomassa alla centrale di Tor del sale

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PIOMBINO 10 mar­zo 2016 – La cen­trale Enel di Tor del Sale riem­pie da tem­po le cronache con i reiterati annun­ci dell’outlet delle gran­di firme, con le attese per una nuo­va oppor­tu­nità che per ora non decol­la. Silen­zio invece su un prog­et­to che invece è decol­la­to da alcu­ni giorni, ovvero un impianto per la pro­duzione di ener­gia puli­ta da bio­mas­sa di cui pare si igno­rasse l’e­sisten­za perfi­no in alcu­ni impor­tan­ti palazzi isti­tuzion­ali.  Non ali­men­ti­amo altre sper­anze: l’impianto, sebbene preve­da una spe­sa di 1,782 mil­ioni di euro, non garan­tirà gran­di numeri per quel che riguar­da l’occupazione. Si par­la di un pic­co­lo pre­sidio, ovvero poche unità che saran­no di sicuro indi­vid­u­ate tra i 18 super­sti­ti che anco­ra rico­prono i turni alla vec­chia cen­trale Enel.
Di che cosa esat­ta­mente si trat­ti lo ha spie­ga­to a La Nazione il diret­tore dei lavori, l’architetto Davide Bertoli­ni. “Nel­la prat­i­ca – ha det­to — si sta real­iz­zan­do una specie di grossa cal­da­ia dove, bru­cian­do bio­masse vergi­ni di prove­nien­za locale, si gener­eran­no le con­dizioni per far girare una turbina e creare quin­di elet­tric­ità”.
La ges­tione del prog­et­to è affi­da­ta a Enel green pow­er, la soci­età del grup­po Enel che opera nel set­tore delle energie rin­nov­abili. Come ha spie­ga­to in una nota l’addetto stam­pa Enel, Ric­car­do Clemen­ti, ”l’impianto ver­rà real­iz­za­to nell’area di un capan­none del­la cen­trale, avrà una poten­za di 288 kW e sarà ali­men­ta­to a bio­mas­sa vergine, cip­pa­to di leg­no a fil­iera cor­tis­si­ma prove­niente dal­la zona in un rag­gio di 70 chilometri”. Si preve­dono due autotreni di mate­ri­ali com­bustibile alla set­ti­mana.

biomassa

La frec­cia rossa indi­ca i capan­noni del­l’impianto a bio­mas­sa di Enel green pow­er

Il cantiere è sta­to aper­to il 22 feb­braio scor­so e la dit­ta appal­ta­trice, la Site di Bologna, che opera attra­ver­so l’impresa Quadri­foglio Apua­na, con­ta di finire i lavori in sei mesi. La dichiarazione di inizio attiv­ità è sta­ta invi­a­ta al Comune di Piom­bi­no il 21 mag­gio 2014.
Come già annun­ci­a­to da Enel, l’impianto rien­tra nei pro­gram­mi di riqual­i­fi­cazione com­p­lessi­va di Torre del Sale e — si legge nel­la nota dell’ente — “cor­risponde alla richi­es­ta di man­tenere una pro­duzione ener­get­i­ca di pic­col­is­si­ma taglia da fonte rin­nov­abile per garan­tire all’area un approvvi­gion­a­men­to elet­tri­co puli­to e sosteni­bile”. Viene, infat­ti, garan­ti­to un bassis­si­mo impat­to ambi­en­tale attra­ver­so l’utilizzazione del­la tec­nolo­gia a gas­si­fi­cazione che non com­por­ta la com­bus­tione diret­ta del­la bio­mas­sa leg­nosa.
Sec­on­do quan­to assi­cu­ra Enel “la cen­trale sarà inoltre cogen­er­a­ti­va in gra­do, cioè, di uti­liz­zare il calore gen­er­a­to dal motore endoter­mi­co, ali­men­ta­to dal­la gas­si­fi­cazione, per pro­durre acqua cal­da utile al riscal­da­men­to di uten­ze di terzi”.
Quel­lo di Tor del Sale non sarà il solo impianto del genere in Toscana, Enel green pow­er sta infat­ti ges­ten­do un prog­et­to di imple­men­tazione del­la pro­duzione da fonte rin­nov­abile che vede la pre­sen­za di impianti sim­ili a quel­lo piom­bi­nese a Travale  nel Comune di Mon­tieri, a Lago Boracif­ero nel Comune di Mon­tero­ton­do Marit­ti­mo, a Larderel­lo nel Comune di Pomarance e a Mon­tever­di Marit­ti­mo.
Tut­to da definire res­ta, invece, il rap­por­to e soprat­tut­to la com­pat­i­bil­ità tra ques­ta pic­co­la cen­trale a bio­masse e il pos­si­bile futuro out­let che dovrebbe sorg­ere a una dis­tan­za min­i­ma, poco più di un centi­naio di metri.
Fonti ben infor­mate sosten­gono che la trat­ta­ti­va per il prog­et­to dei gran­di marchi va avan­ti nel­la con­vinzione che l’impianto a bio­mas­sa comunque non rap­p­re­sen­terà un osta­co­lo per l’attività dell’outlet. Ovvi­a­mente esiste già anche il “par­ti­to degli scetti­ci” ovvero di col­oro, non pochi, che nutrono dub­bi sul­la pos­si­bile coesisten­za dei due inves­ti­men­ti.

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