Un “modello Piombino” per la Toscana? Scherziamo?
SUVERETO 24 febbraio 2015 — Ci vuole un bel coraggio a proporre un “modello Piombino”, quando la nostra zona è una delle più critiche della Regione per disoccupazione, declino industriale, opportunità per i giovani, infrastrutture e problematiche ambientali.
Il partito democratico ha concluso proprio a Suvereto, nel luogo della sua prima debacle politica in Val di Cornia, il percorso programmatico per le prossime elezioni regionali. Dal Tirreno leggiamo che il segretario della federazione Fabiani ha usato toni enfatici, dicendo che loro sono “la storia e il futuro” (non è poco, in effetti), che il nostro è “un territorio ricco di ambizioni e che guarda alla Toscana anche come una regione d’Europa, poiché questa è la nostra storia”. Ma cosa vuol dire? Non si sapeva già che la Toscana è una regione d’Europa? sarebbe forse più utile domandarsi chi l’ha ridotta così, visto che il suo partito ha governato ininterrottamente tutti i Comuni e ancora oggi li guida tutti, tranne Suvereto, appunto.
Parlano di successi e di sviluppo territoriale, ma quanto sono credibili essendo loro i primi responsabili dei problemi della Val di Cornia? Discutono di Acciaierie senza che Cevital abbia presentato un vero piano industriale per Piombino ed anzi qualche sindacalista della stessa area prefigura il ritorno all’altoforno senza preoccuparsi dell’ambiente e della salute dei cittadini; non indicano a cosa realmente possa servire la produzione di acciaio a Piombino (per tornare a fare le rotaie occorrerebbe anche un nuovo impianto di laminatoi visto che quelli esistenti sono obsoleti) visto che la produzione europea è già oltre le necessità. Parlano di sovracomunalità e non riescono neppure a risolvere i problemi di Asiu, né a portare avanti l’Unione dei comuni, come avevano stabilito i consigli comunali.
Con tutto il rispetto per chi si impegna, le novità non possono venire da chi porta la responsabilità politica dei problemi del territorio, da chi ha l’abitudine o il vizio del potere o da chi sta perdendo rapidamente iscritti e rappresentatività senza fare un minimo di autocritica, pensando sempre di essere sempre dalla parte del giusto. I contributi veri, di riflessione e di proposta, possono venire solo dalla partecipazione dei cittadini, dalle associazioni, da istituzioni aperte al cambiamento e da nuovi soggetti organizzati che cercano di farsi realmente carico dei problemi e delle aspettative dei lavoratori e dei giovani.
Assemblea Popolare Suvereto