Un Pd di lotta e di governo che auspica nuove fasi
PIOMBINO 5 dicembre 2015 — Dopo il deludente incontro del Mise sulla questione Aferpi, risulta evidente uno slittamento dei piani di dismissione e la scelta delle migliori tecnologie per il nuovo forno, tempistiche che riteniamo subordinate ad una necessaria rivisitazione dei piani industriali e finanziari. S’inizia ad usare una nuova terminologia “smontaggio”, che sostituisce quella di “demolizione”; quest’ultima, infatti, prevede precisi percorsi autorizzativi legati alla prescrizione numero 84 (AIA), dove s’immagina oltre l’operazione di smantellamento, la messa in sicurezza operativa e la relativa opera di bonifica. Ma la questione più preoccupante è che in questa fase la politica di governo locale si limiti a calcare la fase della protesta appellandosi a soggetti terzi, Governo e Regione, auspicando interventi di natura piuttosto impegnativa in termini economici, 398 e collegamenti ferroviari, senza uno straccio di proposta. L’aria che si respira oggi sembra che sia legata alla ricerca di un capro espiatorio, forse il Governo? Come se, mentre Renzi firmava un accordo fortemente caldeggiato da tutti gli altri livelli, gli stessi fossero voltati da un’altra parte. Oggi non si parla d’altro, giustamente, ma fino ad un certo punto; perché se ci si crede si potrebbero avviare nuovi ed urgenti percorsi di pianificazione urbanistica promossi dalla Regione art. 128 LR 65/2014, oppure varianti agli attuali piani particolareggiati attraverso gli strumenti urbanistici comunali, cercando di promuovere la creazione d’ambiti di servizio produttivi per attività turistiche nautiche, cantieristiche e pmi. Auspicare nuove fasi, come si legge dalle dichiarazioni della federazione locale del Pd e limitarsi a monitorare probabilmente non basta, com’è poco comprensibile che non ci possano essere strumenti o autorevoli soggetti per governare questo momento in modo più efficace, o almeno più chiaro.
Riccardo Gelichi
Portavoce della Lista Civica Ascolta Piombino