Un percorso di ascolto attivo non si nega a nessuno
PIOMBINO 2 dicembre 2018 — Non è neanche un percorso partecipativo. È un percorso di ascolto attivo. Attivo, ma sempre e soltanto ascolto. E costerà 12.200 euro. È la decisione presa il 16 novembre 2018 dalla Giunta comunale di Piombino per “avviare un percorso di ascolto attivo della comunità locale sul piano di sviluppo del nuovo ambito produttivo di Colmata orientato verso il modello insediativo e gestionale Apea al fine di rispondere alle esigenze informative da parte della cittadinanza, di raccogliere dubbi e preoccupazioni che potrebbero portare alla valutazione di scenari alternativi”. L’ incarico è stato affidato alla cooperativa Sociolab.
Sembra derivare dall’impegno assunto il 19 giugno 2018 dall’allora vicesindaco Stefano Ferrini al termine dell’assemblea organizzata dal Comune sul progetto Creo, previsto nell’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (Apea) di Colmata, anche se non sembra corrispondere a ciò che scaturì da quell’assemblea dalla quale, secondo lo stesso Comune di Piombino era “emersa in primo luogo la necessità di conoscere meglio e di approfondire ulteriormente il progetto (Creo, ndr) con incontri specifici ai quali siano chiamati a partecipare anche voci alternative rispetto a quelle presenti all’incontro. I dubbi derivano sostanzialmente dalla eventuale localizzazione dell’impianto perchè all’entrata della città, perchè troppo vicina alle abitazioni e poco compatibile con le attività turistiche e commerciali della zona.
Da parte dell’assessore Ferrini massima disponibilità a organizzare un percorso partecipativo con la cittadinanza preliminare a qualsiasi scelta sull’assegnazione dell’area e che consenta un approfondimento della materia, “senza pregiudizi e paraocchi in un senso o nell’altro” come ha più volte precisato, mettendo intorno al tavolo esperti con posizioni diverse”.
L’oggetto del percorso di ascolto attivo, non percorso partecipativo, è diventato l’intero insediamento Apea. Il compito sarà davvero arduo dati i passaggi complicati che dal 2010 questa area produttiva ha dovuto compiere (cfr Un insediamento di cui non si sente il bisogno, ndr).
Ma sarebbe stato complicato l’eventuale percorso anche se solo riservato al progetto Creo. Basta ripercorrere alcuni passaggi.
Il progetto comparve il 26 marzo 2015. In un convegno a Lucca, al Polo tecnologico lucchese, organizzato da Ingelia Italia, parlarono dell’impianto Anna Maria Marrocco e Riccardo Ciuti, della società “La Contadina toscana”, con l’intervento dal titolo “Piombino si apre al biocarbone: l’impianto di carbonizzazione idrotermale nell’area Apea”.
Il processo di cui si parla riproduce un’accelerazione del processo naturale di carbogenesi, in condizioni di temperatura e pressione controllata, per la produzione di carbone con caratteristiche di lignite (definito prodotto primario e denominato “green lignite” nell’ambito dell’End of Waste) e una frazione liquida ricca di elementi con proprietà fertilizzanti (definito prodotto secondario, ammendante a basedi fosforo, ferro e potassio).
A “La Contadina Toscana” Soc. Coop. Sociale – Onlus di tipo B (le cooperative sociali di tipo B possono svolgere attività diverse — agricole, industriali, commerciali o di servizi — finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate), composta da cinque soci, nata il 16 ottobre 2012 e da quel momento sempre inattiva, il Comune di Piombino aveva affidato il 24 marzo 2014 la realizzazione e la gestione della Apea.
Quando si svolse il convegno a Lucca non era stato ancora né adottato (8 febbraio 2016) né approvato (20 luglio 2016) il Piano per gli insediamenti produttivi della zona Apea di Colmata.
E non lo era nemmeno l’8 giugno 2016 quando la Giunta comunale deliberò la preassegnazione a favore dell’impresa Creo di un lotto di terreno, di superficie pari a circa 28mila metri quadrati, per la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti basato sulla decarbonizzazione idrotermale. L’impianto di Piombino, così venne presentato dai proponenti, «…lavorerà in sinergia con le aziende che in quell’area si insedieranno e che, con prevalenza, opereranno nel settore alimentare con attività di trasformazionee con ciò dunque:
- gli scarti che produrranno costituiranno, in tutto od in parte, l’alimentazione dell’impianto diCREO;
- l’energia prodotta con un cogeneratore fornirà potenza termica ed elettrica alle aziende dell’Apea stessa...».
I motivi che la Giunta portò a giustificazione della preassegnazione delle aree di Colmata consisté nel fatto che si trattava di impresa beneficiaria o candidata all’accesso delle misure agevolative del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI) dell’area di crisi di Piombino di cui all’Accordo di Programma del 7 maggio 2015.
L’impresa presentò richiesta di finanziamento ai sensi della legge 181/89 l’ 11 febbraio 2016 prevedendo un investimento di 22.316.000 euro e richiedendo un finanziamento pubblico di 16.737.000 euro ma non ha mai ottenuto nessun finanziamento.
Il progetto fu sottoposto a verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) regionale ma lo stesso interessato ritirò la domanda il 19 maggio 2016.
Fu di nuovo sottoposto a VIA e la Giunta regionale toscana approvò il 2 maggio 2018 la relativa pronuncia, subordinatamente al rispetto di 41 prescrizioni e raccomandazioni.
Mentre era ancora in corso la Valutazione di Impatto Ambientale “La Contadina Toscana” il 13 luglio 2017 scrisse una lettera al Comune nella quale in quanto soggetto gestore (SG) dell’area di Colmata affermava su Creo: “La società aveva presentato al SG prima Manifestazione d’interesse all’insediamento il 15/10/2015, poi integrata l’8/05/2017 con i dati aggiornati relativi alla produzione di biocarbone/Hydrochar e compound di macronutrienti…
…la CREO srl occupa un area di mq 23.720 compresa nello Stralcio funzionale 1A del Piano per gli insediamenti produttivi APEA Piombino. L’area è stata preassegnata dal Comune, in accordo con il SG, con Delibera della GC n. 148 dell’8 giugno 2016. Attualmente è in corso il procedimento di Valutazione di impatto ambientale,…relativamente al Progetto “Realizzazione dell’impianto di recupero di rifiuti organici sito nel Comune di Piombino (LI) in loc. Colmata, Area APEA”.
In data 9 e 26 giugno, si sono tenuti due incontri tra azienda e SG per definire i contenuti dell’accordo trilaterale che si sta predisponendo tra Comune, SG e Azienda. Durante gli incontri l’azienda ha avanzato la proposta che sia il SG a realizzare le opere edilizie e a tal fine si stanno predisponendo i computi metrici estimativi”.
Sembrava cosa fatta ma evidentemente non era così e comunque si arrivò all’assemblea del 19 giugno 2018, convocata a seguito delle preoccupazioni dei cittadini, su cui lo stesso Comune di Piombino affermò: “Cosa è Apea, a cosa serve, quali sono le caratteristiche del progetto che Creo vorrebbe realizzare nell’area attrezzata. Di tutto questo si è discusso martedì 19 giugno nell’incontro pubblico tenuto dall’amministrazione comunale nella sala del quartiere al Multizonale in Colmata. Una sala gremita di cittadini, in massima parte residenti della zona, esponenti di un comitato che si è costituito recentemente e che non vede con favore la realizzazione di un impianto di trasformazione dei rifiuti organici in lignite biologica in quella zona”.
Di qui ancora il percorso di ascolto attivo deliberato dalle stesso Comune così giustificato: “Il piano di sviluppo del nuovo ambito produttivo di Colmata orientato verso il modello insediativo e gestionale APEA ha portato all’individuazione di una proposta che ha suscitato preoccupazione e protesta tra i residenti della frazione. Il progetto Creo, previsto nell’Area produttiva ecologicamente attrezzata (Apea) di Colmata ha portato un buon numero di associazioni e cittadini — soprattutto residenti nella zona in cui dovrebbe essere localizzato l’impianto – a mobilitarsi.
Tale conflitto risulta aggravato anche in ragione della presenza nell’area di altre infrastrutture percepite come portatrici di problemi in termini di impatto sulla salute e sull’ambiente.
Alla luce della situazione attuale sul tema, L’amministrazione comunale ha deciso di sospendere l’iter decisionale e di avviare un percorso di ascolto attivo della comunità locale al fine di rispondere alle esigenze informative, di raccogliere dubbi e preoccupazione che potrebbero portare alla valutazione di scenari alternativi”.
Naturalmente il presidente de “La Contadina Toscana”, stando a quello che riferisce Il Tirreno del 21 giugno 2018, ha avvertito : “Siamo in regola da tutti i punti di vista, a partire da quello urbanistico. Abbiamo presentato progetti e ricerche che confermano la fattibilità. Adesso Creo deve rispettare le 43 prescrizioni regionali. Se lo farà avrà tutto il diritto di andare avanti, non ci sarà più nulla da discutere. Eventuali dietrofront darebbero un colpo alla certezza del diritto e costituirebbero un brutto segnale per l’imprenditoria nazionale, potenziale investitrice».
Da aggiungere che durante la riunione del consiglio comunale di Piombino del 29 novembre 2018, nel quale si discuteva della proposta di referendum sul progetto RIMateria bocciandola, il consigliere del Partito democratico Bruna Geri dichiarava che il suo Partito era risolutamente contrario all’insediamento dell’azienda Creo.
Tra le tante definizioni di “ascolto attivo ” abbiamo preso questa dell’ Istituto di Formazione RES in Counseling e Arti Terapie Espressive:
“L’ascolto attivo è una tecnica di comunicazione utilizzata nell’ambito del counseling, nei contesti formativi o quando ci si debba attivare per la risoluzione di conflitti. Si tratta di un approccio applicabile nelle relazioni, utile non solo nel facilitare una chiara e corretta espressione delle proprie emozioni o argomentazioni, bensì anche nel saper ascoltare e percepire le ragioni e i sentimenti degli altri, stabilendo con i nostri interlocutori e partner quel contatto autentico che può diventare base per relazioni arricchenti ed efficaci”.