Un progetto per i parchi urbani piombinesi
PIOMBINO 26 luglio 2016 — I parchi urbani, in ogni ambito cittadino in generale ed in particolare nelle città riconosciute a finalità turistica ma sopratutto quelle che ne vogliono intraprendere la vocazione, devono ritenersi indispensabili e complementari per la qualificazione del territorio.
La nostra città può contare solo teoricamente sui parchi urbani, fino ad ora mai resi funzionali, se non attraverso lo sforzo di zelanti volontari: si guardi il Falcone, i Quattro Pini, l’area dei Pozzetti e quella del Semaforo, senza contare le ampie aree di proprietà pubblica lasciate al degrado o con destinazioni incerte.
Sarebbe prioritario rendere fruibili queste aree, attrezzandole ciascuna per le proprie caratteristiche; ma anche prendere in considerazione quelle non espressamente destinate a parchi: mi riferisco ai Diaccioni in prossimità degli impianti sportivi e quelle già definite di Città Futura in adiacenza agli impianti industriali.
Per le aree dei Diaccioni, oltre la potenziale vocazione per addivenire polo sportivo, servirebbe un progetto che potrebbe vedere la loro destinazione a parco pubblico arborato attrezzato, per un utenza di piccoli e grandi, con ampi spazi destinati al tempo libero, momenti d’aggregazione e di festa all’aria aperta.
Invece per le aree — già chiamate — di Città Futura, proprio per l’infelice collocazione prossima agli impianti industriali, sarebbe interessante focalizzarle come nuovo polmone cittadino attraverso un progetto d’intensa piantumazione arborea. Lasciando al tempo il necessario restauro ambientale, l’area debitamente arredata da strutture, illuminazione adeguata, spazi per il tempo libero, quindi progettata con percorsi alberati e orti odorosi di macchia mediterranea, potrebbe diventare rinnovata meta di frequentazione.