Un protocollo per la valorizzazione dell’agricoltura

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PIOMBINO 4 mar­zo 2014 — Il 4 mar­zo 2014 pres­so la sala con­sil­iare del Comune di Piom­bi­no è sta­to sot­to­scrit­to il Pro­to­col­lo “Inter­ven­ti a favore dell’Agricoltura” da parte del Comune nel­la per­sona dell’Assessore alle Politiche Ambi­en­tali Mar­co Chiarei, ed i rap­p­re­sen­tan­ti delle Asso­ci­azioni di Cat­e­go­ria rap­p­re­sen­ta­tive del mon­do agri­co­lo: Coldiret­ti, CIA, Confa­gri­coltura, Asso­ci­azione Val di Cor­nia BIO.
Questo pro­to­col­lo, nato nell’ambito del­la dis­cus­sione sui dis­a­gi causati dal­la dis­truzione del Ponte di Fer­ro, ha cos­ti­tu­ito l’occasione per com­in­cia­re a par­lare ed affrontare in modo con­giun­to e strut­tura­to i prob­le­mi del mon­do agri­co­lo nel nos­tro ter­ri­to­rio. Lo stru­men­to che ver­rà attua­to a segui­to del­la sot­to­scrizione di questo doc­u­men­to sarà infat­ti un Tavo­lo di Lavoro nel quale, politi­ci e tec­ni­ci del Comune si sieder­an­no a dis­cutere insieme con le Rap­p­re­sen­tanze del mon­do agri­co­lo, con l’intento di indi­vid­uare strate­gie ed azioni comu­ni per la sua val­oriz­zazione e pro­mozione.
Le azioni prin­ci­pali da cui il Tavo­lo di lavoro com­in­cerà a lavo­rare riguarder­an­no la ricostruzione del Ponte di Fer­ro, l’autosufficienza idri­ca, l’istruzione e la for­mazione, le cer­ti­fi­cazioni di qual­ità e ambi­en­tale dei prodot­ti, la val­oriz­zazione del­la fil­iera cor­ta, nelle diverse forme in cui si con­cretiz­za, dai mer­cati fil­iera cor­ta alla ven­di­ta diret­ta al cliente dei prodot­ti agri­coli tipi­ci anche nell’ambito dell’offerta agri­t­ur­is­ti­ca.
Il filo con­dut­tore che gui­da le azioni citate, e quelle che nel tem­po saran­no ogget­to del lavoro del Tavo­lo, è rap­p­re­sen­ta­to dal­la volon­tà di pro­muo­vere e val­oriz­zare la pro­duzione agri­co­la locale di qual­ità, cer­can­do di affrontare le crit­ic­ità eco­nomiche e strut­turali che spes­so la lim­i­tano.
L’obiettivo è ambizioso, soprat­tut­to nell’ottica, esplic­i­ta­ta nel pro­to­col­lo, di essere un pri­mo pas­so per un coin­vol­gi­men­to anche dei comu­ni lim­itrofi, dal momen­to che i prob­le­mi e le poten­zial­ità del­la nos­tra agri­coltura non han­no con­fi­ni ter­ri­to­ri­ali comu­nali, ma rap­p­re­sen­tano un pat­ri­mo­nio comune che come tale deve essere tute­la­to.

 

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