Una confusa e sbagliata decisione calata dall’alto
PIOMBINO 30 settembre 2013 — Tra pochi giorni i cittadini di Suvereto e Campiglia saranno chiamati a pronunciarsi sulla fusione dei due Comuni decisa dalle maggioranze ad aprile. Vedremo l’esito, ma sin da ora possiamo dire che si è trattato di una decisione calata dall’alto che ha provocato diffidenze a Suvereto e indifferenza a Campiglia. La propaganda si è concentrata sui vantaggi che deriverebbero dai contributi temporanei della Regione e dello Stato (senza dire quali saranno i costi della riorganizzazione dei Comuni), ma ai cittadini non è stato detto quali sarebbero i vantaggi strategici nel lungo periodo, semplicemente perché non ci sono. In molti hanno capito, invece, che la fusione cancella l’identità di un Comune come Suvereto che ha saputo valorizzare le proprie identità storiche e territoriali e che per questo rappresenta una ricchezza per tutta la Val di Cornia.
I cittadini avvertono anche la confusione che regna tra i Comuni della Val di Cornia. Nel 2009 avevano promesso di rafforzare la sovracomunalità e invece l’hanno demolita gettando a mare decenni di lavoro e soldi per redigere piani e programmi che ora ammuffiscono nei cassetti. Dopo il fallimento ciascuno ha cercato soluzioni per conto proprio: Piombino ha votato per trasferirsi nella provincia di Grosseto; San Vincenzo cerca collaborazioni con i Comuni di Castagneto e Bibbona; Campiglia e Suvereto hanno deciso una fusione improvvisata e immotivata.
Gli stessi che non hanno saputo tenere unita la Val di Cornia vanno ora sostenendo che bisogna unire i 13 Comuni dell’Alta Maremma, da Castagneto Carducci fino a Massa Marittima e Monterodondo, perché questo territorio è caratterizzato da profondi tratti unitari che richiedono una nuova visione strategica.
Ce n’è quanto basta per fermare subito la deriva di chi ha fallito, a partire dal respingere la fusione tra Campiglia e Suvereto, per riprendere nella prossima legislatura un serio cammino per far lavorare insieme i Comuni della Val di Cornia come condizione per nuove e più estese collaborazioni istituzionali di cui c’è sicuramente bisogno.
Per dare ai cittadini la possibilità di ascoltare le ragioni dei favorevoli e dei contrari alla fusione abbiamo chiesto al Sindaco di organizzare un confronto pubblico, ma ci è stato risposto negativamente. Invitiamo comunque i cittadini a partecipare all’assemblea pubblica indetta per martedì 1 ottobre, ore 21, alla saletta comunale di Venturina.
Comune dei Cittadini