Una fusione improvvisata ora sconfitta
CAMPIGLIA 7 ottobre 2013 — Gli esiti del referendum non lasciano dubbi. La fusione Campiglia-Suvereto era improvvisata, assunta senza consultare i cittadini, senza nessun progetto e senza motivazioni convincenti. L’unico argomento dei fautori della fusione è stato in realtà un ricatto: o uniamo i due Comuni per accaparrare un po’ di contributi regionali e statali per i prossimi 5–10 anni (se ci saranno) o non saremo più in grado di garantire servizi ai cittadini. Argomento che ha fatto sorgere il dubbio sul perché, anche solo rimanendo in Toscana, solo 6 Comuni su 287 hanno scelto la fusione mentre gli altri preferiscono cercare soluzioni con altri strumenti come l’associazione delle funzioni o l’Unione dei Comuni.
L’alta affluenza dei votanti a Suvereto (68,5%) e il clamoroso successo del NO (82,1%) dicono che i sentimenti prevalenti suscitati tra i cittadini sono stati il rifiuto dell’annessione e il pericolo per la perdita di autonomia e identità. Il 73,4% di astensionismo a Campiglia dimostra invece che la stragrande maggioranza dei cittadini non ha colto nella decisione nessun beneficio strategico e duraturo, mentre una percentuale non marginale dei votanti (23,7%) l’ha ritenuta addirittura dannosa. Il referendum ha solo creato dissidi tra i cittadini laddove non c’erano anche se, ne siamo certi, presto saranno archiviati come errore di chi li amministrava. I contrari alla fusione, come i favorevoli, non hanno mai negato la necessità che tutti i Comuni della Val di Cornia lavorino insieme.
Resta però il dato politico: la clamorosa sconfitta della fusione a Suvereto e l’enorme astensionismo a Campiglia. Sono risultati che dimostrano una distanza abissale tra amministrati e amministratori. In un paese normale, dove chi governa risponde davvero del proprio operato ai cittadini, si ammetterebbe l’errore e se ne trarrebbero subito le dovute conseguenze con le dimissioni. Ma è molto probabile che questo non accada e che chi ha assunto una decisione così rilevante, impegnando nella campagna elettorale lo stesso Presidente della Regione, resti al proprio posto e si candidi ad amministrare anche per la prossima legislatura. La vergogna non è più tra i sentimenti di certa politica e chi fa politica confida sempre più sulla memoria corta degli elettori.
La nostra proposta resta la stessa: archiviare questa brutta pagina politica, portare subito a compimento l’associazione delle funzioni già avviata tra Campiglia e Suvereto nel rispetto delle leggi e riprendere nella prossima legislatura un serio rapporto di collaborazione tra tutti i Comuni della Val di Cornia, irresponsabilmente interrotto, per rilanciare la sovracomunalità e affrontare seriamente i problemi reali di questi territori.
COMUNE DEI CITTADINI