Una gestione dei buoni spesa senza cuore
PIOMBINO 20 aprile 2020 — Il Sindaco e la sua amministrazione proseguono sul solco dell’inadeguatezza nel rispondere ai bisogni del territorio in un momento cosi critico. Dopo aver forzato l’approvazione del Bilancio 2020, che ricordiamo ha introdotto un imbarazzante aumento di tariffe e tasse locali, continua a dimostrare di non saper leggere le difficoltà di cittadini, imprese e lavoratori all’epoca del Covid-19.
Stare vicino alle categorie deboli della città è una missione impossibile per il Sindaco.
Ogni giorno che passa è sempre più evidente che il governo locale perde la sua “patina” civica a favore di una visione di destra, guidata da Lega e Fratelli d’Italia. Il caso dei buoni alimentari ne è un esempio lampante. Piombino è il Comune della Provincia che, al 19 aprile, ne ha distribuiti meno, il 33%, alla faccia di una misura pensata per gestire un’emergenza. È uno dei rari Comuni che ha selezionato i beneficiari senza nessun coinvolgimento dei molti soggetti locali che da anni si occupano fattivamente delle vecchie e nuove povertà. Inoltre è il Comune che ha riconosciuto l’importo minimo a singolo beneficiario. Questi sono i primati negativi di un Sindaco accentratore. Il personalismo del Sindaco non è una novità, ma ciò che ancor più delude è l’inesistente figura dell’assessorato al sociale, assente con la città e gli interlocutori socio economici del territorio.
Per il Comune le associazioni sono servite solo per distribuire i buoni, insomma mera manovalanza. Le modalità di distribuzione sono state caotiche e disorganiche con resse e dubbie pratiche come quando, ad esempio, gli aventi diritto venivano chiamati per nome e cognome a voce alta.
Una gestione dei buoni spesa senza cuore, intempestiva, come se si volesse distillare il contributo per poterlo “vendere” più volte come propaganda. Lo dimostrano i pochi soldi distribuiti, una sorta di elemosina, contravvenendo allo spirito della norma approvata dal Governo che stabilisce che “le risorse ricevute da ciascun Comune per la solidarietà alimentare saranno destinate, con un vaglio preventivo molto semplificato e flessibile (evitando requisiti rigidi) da parte dei servizi sociali comunali, a tutti coloro che versano in situazione di necessità alimentare”.
Non si è poi pensato minimamente alle persone e ai nuclei familiari invisibili che vivono di lavori occasionali e saltuari che, in altre realtà locali, hanno visto l’intervento delle amministrazioni, con destinazione di fondi, attraverso il mondo dell’associazionismo, sotto forma di pacchi alimentari.
Con questi presupposti non osiamo immaginare che cosa accadrà con il nuovo bando del Comune per l’assegnazione dei buoni spesa, non più a chi è in stato di fragilità permanente, ma a coloro che sono in difficoltà in conseguenza delle misure assunte per debellare e contenere il Covid-19 (lavoratori stagionali, lavoratori non contrattualizzati ecc.).
La nostra associazione, A Sinistra, si è dunque attivata per cercare di mantenere alta l’attenzione su questa grave situazione adoperandosi per stimolare proposte concrete. Per questo motivo stiamo invitando le associazioni di settore ad un incontro online proprio per favorire la messa a punto di strategie e modalità di intervento affinché, in maniera efficace, si possa fare fronte a questa situazione con il coinvolgimento di tutti gli attori più qualificati in questo campo.
Associazione A Sinistra