Una legge sanitaria iniqua e senza referendum
PIOMBINO 9 febbraio 2016 — La riforma sanitaria approvata dalla Regione Toscana, dettata solo dalla necessità di adeguarsi al taglio di 353 milioni di euro al servizio sanitario toscano, si traduce in una pesante riduzione di servizi, posti letto e personale, comportando un ulteriore impoverimento dell’offerta sanitaria decentrata e soprattutto un decisivo passo avanti verso la privatizzazione. Con questa legge si passa da un modello universale e pubblico a un modello integrato pubblico/privato (come prevede esplicitamente l’art. 32 del nuovo testo normativo) che apre le porte alla sanità integrativa e alle assicurazioni sanitarie. Si spostano risorse verso il privato: è questo il modo con cui l’assessore Saccardi intende risolvere il problema delle insostenibili liste d’attesa. Chi ha risorse si rivolge in al privato che si espande in modo esponenziale, chi non le ha può continuare ad aspettare mesi o, dati gli onerosi tickets, può rinunciare a curarsi, come sta avvenendo già per il 40% della popolazione toscana. Inoltre la Giunta regionale , per scongiurare il pericolo di un referendum abrogativo ha fatto una cosa che nella democratica Toscana non si era mai viata: ha cambiato in tutta fretta il nome alla legge, lasciandone inalterata la struttura portante. Un gesto antidemocratico che nega ai cittadini toscani il costituzionale diritto di espressione.
Per informare i cittadini sulla reale portata di questa riforma e sulle conseguenze per il futuro della sanità nella Val di Cornia , le liste civiche terranno un’assemblea pubblica sabato 13 febbraio alle ore 15,30 presso il Centro Giovani. Saranno presenti il dott. Giuseppe Ricci, presidente del comitato referendario, Andrea Quartini, consigliere regionale toscano e Giuliano Parodi, sindaco di Suvereto.
Un’Altra Piombino
Comune dei Cittadini di Campiglia
Assemblea Popolare di Suvereto
Assemblea San Vincenzina