Una maggioranza per un vero cambiamento

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA MARITTIMA 8 gen­naio 2019 — È inizia­ta la cam­pagna elet­torale e, come ci aspet­tava­mo, iniziano a cir­co­lare slo­gan ed etichette, meno i prob­le­mi. Non è nos­tra inten­zione inter­venire nel dibat­ti­to inter­no alle forze politiche. Saran­no i cit­ta­di­ni a val­utare pro­gram­mi e can­di­dati. Il Grup­po 2019 è impeg­na­to da luglio del­lo scor­so anno a ricer­care soluzioni ai trop­pi prob­le­mi che da tem­po afflig­gono Campiglia e la Val di Cor­nia nel­la con­sapev­olez­za che sen­za una rispos­ta coesa dei Comu­ni del­la zona sarà molto dif­fi­cile trovare soluzioni alla crisi che investe qua­si tut­ti i set­tori del­la nos­tra econo­mia. È evi­dente che i set­tori trainan­ti del sec­o­lo scor­so (indus­tria, edilizia, cave) non potran­no più garan­tire i liv­el­li occu­pazion­ali del pas­sato e che serve una svol­ta polit­i­ca e ammin­is­tra­ti­va per dare sper­an­za a chi il lavoro lo ha per­so o non la anco­ra trova­to, in prim­is i gio­vani. Nel­lo stes­so tem­po abbi­amo ben pre­sente che set­tori come l’agricoltura, il tur­is­mo, l’artigianato, il com­mer­cio, il pat­ri­mo­nio pae­sag­gis­ti­co e cul­tur­ale, per pot­er rap­p­re­sentare davvero risposte al bisog­no cres­cente di occu­pazione richiedono una chiara pro­gram­mazione locale e politiche di sosteg­no a liv­el­lo regionale e nazionale. Cose che sono man­cate fino ad oggi.
Abbi­amo cos­ti­tu­ito una lista civi­ca, aper­ta a chi­unque ne con­di­vi­da il pro­gram­ma, per­chè negli anni le ammin­is­trazioni del PD sono state più attente al con­sen­so elet­torale con­tin­gente (qua­si sem­pre usan­do la leva del­la spe­sa pub­bli­ca) che a politiche cor­ag­giose di inno­vazione. Nei Comu­ni come Campiglia, dove non esiste il bal­lot­tag­gio, la pos­si­bil­ità conc­re­ta di cam­bi­a­men­to pas­sa per un buon pro­gram­ma e per la riduzione delle liste in cam­po. Se pre­var­rà la fram­men­tazione è prob­a­bile che nul­la cam­bi e che a guidare il Comune pos­sa essere una mino­ran­za di cit­ta­di­ni. Noi aus­pichi­amo l’opposto: che si crei una mag­gio­ran­za vera di cit­ta­di­ni per un prog­et­to reale di cam­bi­a­men­to. Se i nos­tri avver­sari pen­sano che tut­to questo pos­sa essere etichet­ta­to come pop­ulis­mo sono liberi di far­lo. Saran­no gli elet­tori a decidere.

Grup­po 2019

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