Una manifestazione di popolo. Il Comune capisca
PIOMBINO 22 settembre 2018 — La manifestazione di stamani non è stata un ATTO DI FORZA POLITICA; c’erano cittadini di destra, di sinistra, apolitici, cittadini che quattro anni fa votarono l’attuale amministrazione ma che oggi credono che la scelta che quest’ultima sta per fare sia sbagliatissima.
C’erano anziani che si preoccupano di come lasceranno la propria terra alle future generazioni e molti giovani o giovanissimi (persino ragazze o ragazzi che non avranno diritto di voto neppure tra 8 mesi) che hanno sentito grande il bisogno di ribellarsi al progetto nefasto di RIMateria perché ne va del loro futuro.
I componenti del Comitato, ai quali dobbiamo dare atto di essere riusciti ad organizzare tutto questo, hanno saputo mantenere una propria autonomia dai partiti: alla manifestazione non c’erano bandiere o stemmi e nessuno ha voluto acquisire consenso elettorale ma solo dare un contributo ad una causa comune.
Anche in Consiglio comunale la battaglia pro-referendum era stata compatta tra tutte le forze di opposizione, le quali avevano accantonato protagonismi facendo anzi prevalere il senso di responsabilità e di appartenenza ad una comunità.
La manifestazione ha rappresentato l’inizio di una BATTAGLIA DI DEMOCRAZIA, perché riteniamo che per un progetto così importante i cittadini debbano esprimersi.
Non basta dire che chi governa ha il potere di fare ciò che vuole per il principio della rappresentanza (lo hanno detto e persino scritto!); esiste anche nello Statuto comunale di Piombino l’istituto del referendum consultivo, segno che se i cittadini lo chiedono, hanno il diritto di esprimersi (altrimenti siano più coerenti e cancellino il referendum dallo statuto).
È iniziata una BATTAGLIA DI CIVILTÀ:
- vogliamo che Rimateria faccia ciò per cui è nata, cioè ricevere e trattare i rifiuti che Jindal dovesse mai produrre (e ce lo auguriamo!) e soprattutto farsi carico di quei rifiuti presenti nel Sin, diventando così lo strumento indispensabile per dare avvio alle BONIFICHE, perché una società è civile se si preoccupa dei danni ambientali e li elimina.
È iniziata una BATTAGLIA DI LUNGIMIRANZA:
- è nata finalmente la consapevolezza che Piombino possa e debba essere più della città dei fumi, dello spolverino e dell’acciaio, ma che anzi accanto ad un’industria, a cui dovranno essere ridotti gli spazi e preteso finalmente il rispetto dell’ambiente, c’è un territorio da valorizzare ed una comunità a cui ridare una speranza, una speranza che morirebbe con l’ampliamento della discarica e la privatizzazione.
Ampliamento e privatizzazione sono le due facce di una stessa medaglia. Il giorno in cui i privati dovessero detenere più del 50% delle azioni di RIMateria penseranno al profitto ed accoglieranno rifiuti da ogni dove ed avranno a disposizione spazi enormi per farlo.
Ed allora l’interesse pubblico lascerà il passo al business di un privato; ecco perché abbiamo il diritto (ed il dovere) di opporci.
*Francesco Ferrari è Presidente del Gruppo consiliare Ferrari Sindaco — Forza Italia e Portavoce Fratelli d’Italia