Una nuova regolamentazione della vita notturna

· Inserito in Teoria e pratica
Francesco Ferrari

PIOMBINO 3 mag­gio 2019 — Una piani­fi­cazione miope e con­tro­pro­du­cente che deve essere abban­do­na­ta: è giun­to il momen­to che Piom­bi­no cam­bi mar­cia anche per ciò che riguar­da la visione delle attiv­ità che ne arric­chis­cono la vita not­tur­na. Nec­es­saria dunque una nuo­va rego­la­men­tazione per poten­ziare l’of­fer­ta di sva­go e gener­are posti di lavoro.
È notizia di oggi la con­seg­na da parte del Comune degli esposti pre­sen­tati dai res­i­den­ti, pub­bli­ca ammo­nizione riv­ol­ta agli eser­centi di quat­tro locali attivi nel­la vita not­tur­na di Piom­bi­no, rei di aver gen­er­a­to una movi­da ecces­si­va­mente rumor­osa.
È una ques­tione solo appar­ente­mente banale, vis­to che por­ta con sè due aspet­ti altret­tan­to impor­tan­ti. Da un lato c’è il rispet­to ver­so l’e­si­gen­za sacrosan­ta dei res­i­den­ti di riven­di­care il pro­prio dirit­to alla qui­ete e alla tran­quil­lità not­tur­na. Dal­l’al­tro, c’è la neces­sità degli impren­di­tori locali di ren­dere pro­dut­tive le pro­prie attiv­ità. Da un lato sta il deco­ro urbano del nos­tro cen­tro stori­co, dal­l’al­tro sta la volon­tà di val­oriz­zar­lo. Cre­di­amo nel dial­o­go e nel com­pro­mes­so tra queste due posizioni, che non nec­es­sari­a­mente devono riten­er­si inc­on­cil­i­a­bili.
Nel rispet­to delle esi­gen­ze e dei dirit­ti di tut­ti i cit­ta­di­ni, cre­di­amo fer­ma­mente in quelle inizia­tive ed idee impren­di­to­ri­ali che pos­sano dare lus­tro e nuo­va vita alle strade di Piom­bi­no e del suo cen­tro, arric­chen­do­lo di posti di lavoro e vital­ità. E cre­di­amo che tut­to questo non deb­ba essere osta­co­la­to dal­la miopia del­la polit­i­ca, né da piani e visioni obso­lete: il Piano di zoniz­zazione del­la nos­tra cit­tà, lo stru­men­to del Comune per rego­lare e dis­porre in mate­ria di emis­sioni sonore, rel­a­tivi orari e zone in cui è even­tual­mente pos­si­bile derog­a­re o meno, risale addirit­tura al 1998. Dopo ormai più di 20 anni, i tem­pi sono cam­biati, ma lo stru­men­to no. Mod­i­fi­care il piano di zoniz­zazione costerebbe all’am­min­is­trazione una cifra che oscil­la fra i 20 e i 30mila euro. Ma esiste un’op­por­tu­nità che ci per­me­t­terebbe di aggi­rare l’osta­co­lo eco­nom­i­co ed è il pun­to cen­trale di questo inter­ven­to quan­to del nos­tro pro­gram­ma. I locali del­la movi­da sono tut­ti con­cen­trati entro il nos­tro cen­tro stori­co. È pos­si­bile, ed è un’opzione cor­rob­o­ra­ta anche dal con­fron­to coi tec­ni­ci del­la Regione, aggi­rare la ques­tione degli alti costi di mod­i­fi­ca del Piano di zoniz­zazione indi­can­do il nos­tro cen­tro stori­co come “zona ad alta vocazione tur­is­ti­ca”. Così facen­do sarebbe con­ces­sa una dero­ga in ter­mi­ni di deci­bel e orari. Non ci siamo inven­tati niente, se non l’impiego del buon sen­so. È la stes­sa oper­azione mes­sa in atto con buona for­tu­na dal Comune di Viareg­gio.
Ques­ta car­ta pote­va essere gio­ca­ta anche dal­l’at­tuale ammin­is­trazione comu­nale, ma, per motivi a noi oscuri, il provved­i­men­to non è mai sta­to pre­so. I locali del­la vita not­tur­na esti­va piom­bi­nese non sono un rumore da azzer­are: man­ten­gono viva una cit­tà, non incen­ti­vano la fuga dei nos­tri gio­vani in altre local­ità estive per pas­sare il fine set­ti­mana e, soprat­tut­to, cre­ano posti di lavoro.
E allo­ra, cam­bi­amo mar­cia e cam­bi­amo Piom­bi­no, trasfor­man­do la ques­tione cen­tro stori­co da cieco pun­to di vista a vero pun­to di forza.

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