Una nuova regolamentazione della vita notturna
PIOMBINO 3 maggio 2019 — Una pianificazione miope e controproducente che deve essere abbandonata: è giunto il momento che Piombino cambi marcia anche per ciò che riguarda la visione delle attività che ne arricchiscono la vita notturna. Necessaria dunque una nuova regolamentazione per potenziare l’offerta di svago e generare posti di lavoro.
È notizia di oggi la consegna da parte del Comune degli esposti presentati dai residenti, pubblica ammonizione rivolta agli esercenti di quattro locali attivi nella vita notturna di Piombino, rei di aver generato una movida eccessivamente rumorosa.
È una questione solo apparentemente banale, visto che porta con sè due aspetti altrettanto importanti. Da un lato c’è il rispetto verso l’esigenza sacrosanta dei residenti di rivendicare il proprio diritto alla quiete e alla tranquillità notturna. Dall’altro, c’è la necessità degli imprenditori locali di rendere produttive le proprie attività. Da un lato sta il decoro urbano del nostro centro storico, dall’altro sta la volontà di valorizzarlo. Crediamo nel dialogo e nel compromesso tra queste due posizioni, che non necessariamente devono ritenersi inconciliabili.
Nel rispetto delle esigenze e dei diritti di tutti i cittadini, crediamo fermamente in quelle iniziative ed idee imprenditoriali che possano dare lustro e nuova vita alle strade di Piombino e del suo centro, arricchendolo di posti di lavoro e vitalità. E crediamo che tutto questo non debba essere ostacolato dalla miopia della politica, né da piani e visioni obsolete: il Piano di zonizzazione della nostra città, lo strumento del Comune per regolare e disporre in materia di emissioni sonore, relativi orari e zone in cui è eventualmente possibile derogare o meno, risale addirittura al 1998. Dopo ormai più di 20 anni, i tempi sono cambiati, ma lo strumento no. Modificare il piano di zonizzazione costerebbe all’amministrazione una cifra che oscilla fra i 20 e i 30mila euro. Ma esiste un’opportunità che ci permetterebbe di aggirare l’ostacolo economico ed è il punto centrale di questo intervento quanto del nostro programma. I locali della movida sono tutti concentrati entro il nostro centro storico. È possibile, ed è un’opzione corroborata anche dal confronto coi tecnici della Regione, aggirare la questione degli alti costi di modifica del Piano di zonizzazione indicando il nostro centro storico come “zona ad alta vocazione turistica”. Così facendo sarebbe concessa una deroga in termini di decibel e orari. Non ci siamo inventati niente, se non l’impiego del buon senso. È la stessa operazione messa in atto con buona fortuna dal Comune di Viareggio.
Questa carta poteva essere giocata anche dall’attuale amministrazione comunale, ma, per motivi a noi oscuri, il provvedimento non è mai stato preso. I locali della vita notturna estiva piombinese non sono un rumore da azzerare: mantengono viva una città, non incentivano la fuga dei nostri giovani in altre località estive per passare il fine settimana e, soprattutto, creano posti di lavoro.
E allora, cambiamo marcia e cambiamo Piombino, trasformando la questione centro storico da cieco punto di vista a vero punto di forza.